Festa in onore di Freya

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  1. »Padraig Oddsson
     
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    Master Fato

    freya
    Nonostante la Primavera Islandese non fosse delle più miti vi era un giorno in particolare in cui tutto sembrava fiorire e promettere per il meglio.
    Era la festa in onore di Freya, sorella di Freyr, che rappresentava una delle confraternite dell'Accademia.
    I giardini erano stati abbelliti in modo tale da sembrare assolutamente affascinanti agli occhi degli esponenti del mondo magico che vi avrebbero partecipato: era infatti un evento aperto NON solo a coloro che risiedevano nell'Accademia, ma anche a coloro che fossero stati invitati dal direttore, come ministeriali e guardiani di diversa natura.
    La Luce fioca sembrava molto più potente a causa del riflesso sui tavoli bianchi che erano stati riempiti di molte cibarie e bevande magiche.
    Era probabile che fossero stati incantati per dare una sensazione di pulito e di freschezza.
    Tutto in quel luogo richiamava la tranquillità e l'abbondanza di cui la dea era portatrice.
    Gli invitati avevano avuto la bella idea di vestire con colori adatti all'occasione, come verde, giallo, bianco, rosa e altre tinte pastello.
    Qualcuno di più audace aveva osato delle tuniche che ricordavano lontanamente i vestiti che erano soliti vestire le divinità.
    Diverse statue di Freya e immagini votive erano state attaccate un po' ovunque. Qualcuno, non si sapeva bene chi, aveva creato attraverso una composizione floreale un ritratto della dea gigantesco.
    Un lieve tepore arrivava da un bel falò che era stato acceso nel centro del giardino. Sembrava fosse alimentato da fuoco magico, al che era chiaro che non si sarebbe spento anche se il tempo avesse cominciato a fare qualche scherzo.
    Qualche panca erano stata messa vicino ai tavoli per far accomodare i più stanchi e pigri.
    Dei menestrelli, che sembravano usciti da un film medievale, giravano suonando delle vecchie canzoni vichinghe con delle voci piacevoli, ma un islandese davvero molto fitto che uno straniero non avrebbe mai potuto capire.
    Nel corso della giornata, erano infatti le 11 più o meno, sarebbero state raccontate delle antiche storie e si sarebbe bruciato il fantoccio per propiziarsi la dea ( i sacrifici non erano stati ritenuti adatti per un luogo dove ci sarebbero stati anche dei bambini).
    Qualcuno stava facendo un po' di animazione imitando un combattimento con le spade in una zona recintata.
    Degli elfi silvani invece intrecciavano ghirlande di fiori dandole a chiunque le desiderasse (erano delle donne piuttosto anziane della specie che si erano prestate alla cosa ben volentieri).
    Qualcuno si aspettava un bel discorso del direttore di Mannheim, ma non sapevano precisamente di quando sarebbe stato fatto, anche se pensavano, ovviamente in conclusione della giornata.
    Giravano voci che molti fossero giunti in quel luogo alla ricerca del prossimo ministro della magia.
    Qualche giornalista in incognito infatti sembrava essersi infiltrato.


    CITAZIONE
    Spiegazione:
    .Create un post il più dettagliato possibile, ricordandovi che è l'unico che potrete inserire del vostro personaggio {quando un certo numero avrà postato il Fato concluderà la ruolata}
    .Se siete studenti e postate riceverete 5 punti per la vostra confraternita.
    .Se siete adulti e postate riceverete 5 galeoni.
    . NON sono accettati post di 2 righe. ANZI NON verranno contati.
    .Un personaggio che posta dopo un'altro può notare il pg precedentemente entrato sulla scena.
    .LA FESTA NON sarà APERTA IN ETERNO!

    Buon divertimento e grazie per la collaborazione!
     
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  2. RonaldDeCanard
     
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    Ronald quando lesse la lettera che gli arrivò tramite gufo dove era stato invitato fu un po' meravigliato di ciò. E quindi spinto dalla curiosità babbana, ed anche essendo della confraternita di Freyr, decise di andare.
    E prima di andarci cercò prima degli abiti medievali ma poi si ricordò di non averli ancora comprati ed ormai era troppo tardi per chiedere ai suoi genitori e quindi decise d'indossare abiti normali ma tendenti al rosso pastello perchè gli ricordavano colore della Confraternita.
    Non sapeva se sarebbe stato adatto, ma non pensava di fare poi un danno o qualcosa di esagerato.

    Quando entrò era così meravigliato di tutto ciò che vedeva, soprattutto che non sentì nessuno dei ragazzi nati babbani che lo prendavano in giro per gelosia.
    Vide l'enorme ritratto della Dea fatto con i fiori, vide anche alcune persone vestite con degli strani costumi, probabilmente, d'epoca e vide anche ad una certa distanza un recinto dove c'era della gente che mimava una scena di battaglia.
    Ed essendo di natura pacifista si ritrasse e si sedette ad un tavolo dove senti un calore irreale per il clima che di solito c'era in Islanda. E seduto al tavolo facendo ogni tanto un Wow quando passava gente che era vestita con i vestiti d'epoca ed aspettò il susseguirsi degli eventi.

    Edited by ;bigbadwolf - 11/8/2013, 22:29
     
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  3. ;bigbadwolf
     
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    Un bel giorno per festeggiare qualcosa di così delicato.
    Freya, dea dell'abbondanza e di quanto di più bello ci fosse nel mondo.
    Ogni donna avrebbe dovuto essere felice che l'accademia dedicasse anche un piccolo spazio a una cosa del genere.
    Era come riconoscere il posto della femminilità nel mondo. Insomma, tirar fuori il proprio spazio da una società, notoriamente, patriarcale!
    Il clima Islandese, solitamente rigido, sembrava essersi mitigato, ed Elìn in un certo senso immaginava che fossero stati applicati degli incanti simili a quelli che vi erano nelle serre della scuola.
    Era quindi vestita, dato che il tempo lo permetteva, con una maglietta verde pastello monospalla, delle ballerine, del medesimo colore, e dei pantaloni larghi, un po' orientaleggianti, che le cadevano a pennello, sebbene lei non fosse solita fare e farsi complimenti (anche se in realtà si guardava fino alla nausea in tutti gli specchi prima di un'uscita così pubblica).
    Si muoveva silenziosamente tra la folla ammirando l'una e l'altra cosa.
    Il ritratto della Dea fu la cosa che probabilmente la affascinò di più, tant'è che si era messa a contare quanti fiori per ogni colore fossero stati inseriti per creare una cosa del genere.
    Com'è che io non ci avrei mai pensato?
    si domandò alquanto scocciata dal fatto che una cosa così belle fosse stata fatta da altri.
    Era un po' invidiosa quando vedeva delle opere d'arte che non le appartenevano, però , sapeva controllarsi e la prendeva con filosofia e come una sorta di sfida.
    Di fatti, non appena adocchiò un punto del giardino un po' più libero, con l'incanto Accio richiamò tutto il necessario per dipingere e si mise silenziosamente a ritrarre la scena utilizzando la tecnica degli acquerelli.
    Non amando però lo stile più realistico (forse perchè riteneva che una volta che si era imparato a copiare era il caso di metterci del proprio nelle opere) immaginò delle figure molto più stilizzate ed evanescenti di quelle che vedeva.
    Così gli elfi intrecciatori diventarono solamente dei sinuosi segmenti colorati.
    Le persone che discutevano dei piccoli raggruppamenti dei medesimi.
    Prestò molta più attenzione ai colori dell'ambiente, tentando di tirar fuori la vera essenza e l'energia che il luogo le richiamava alla mente.
    Come in preda a una sorta di ecstasy mistica cominciò a muovere il pennello avanti e indietro, non curandosi dei curiosi che talvolta le si avvicinavano.
    Sebbene conoscesse un sacco dei presenti non aveva salutato nessuno rifugiandosi in un attimo nel suo mondo sicuro e senza dolore.
    La pittura per lei era una sorta di droga, così come le altre che assumeva quasi quotidianamente.
    Per Freyr, ogni tanto vorrei essere babbana per filmare questi momenti. Devo sembrare di una stranezza allucinante agli occhi degli altri...
    pensò mentre si fermava alcuni secondi a rimirare il suo lavoro.
    Come al solito ancora non le piaceva, tant'è che cominciò ad inserire più colori, anche sovrapposti e lasciò che alcune goccioline colassero senza motivo apparente laddove le figure erano troppo perfette.
    Nell'imperfezione troviamo la vera bellezza... chi è che l'aveva detto? Non ricordo
    sorrise tra se e se.
    Il suo stomaco sembrava reclamare uno spuntino, così, rivolgendosi a uno dei giovani, probabilmente studenti, che stava osservando il lavoro dell'educatrice disse con molta semplicità
    Scusa, mi porteresti un piattino con stuzzichini a caso? Mi fido di te.. non ho particolari allergie
    il ragazzo sembrò un attimo sorpreso dalla ricerca, ma , riconoscendola molto probabilmente, accettò di buon grado la richiesta e andò verso il buffet a prenderle un po' di tutto.
    Infondo , essendo così giovane, per uno studente di 17 anni Elìn poteva sembrare attraente.
    Insomma, non era poi molto il tempo che li divideva.
    Quando il moro tornò con il suo cibo, con occhi pieni di gratitudine la donna esclamò
    Chiunque tu sia, sappi che sei un tesoro! Grazie mille!!!
    imbarazzato l'altro alzò le spalle e andò a raggiungere altri che conosceva, lasciando così l'eccentrica professoressa alle sue cibarie.
    Con calma cominciò a mangiare quello che era stato dato, gustandosi ogni sapore e concentrando la sua attenzione su tutta la scena che le stava avvenendo intorno.
    Quella lieve musichetta di tempi passati le ricordò quanto la sua immaginazione era volata al tempio nascosto sul vulcano Hekla.
    Chissà se avrebbe rivisto in quella festa Leo e Morticia.
    Nonostante l'anno scolastico fosse iniziato non sapeva precisamente se erano riusciti ad avere i loro posti.
    Anche se ovviamente pensava di sì!
    Il loro incontro era stato abbastanza illuminante da pensare sinceramente che la bellissima donna e quell'uomo dal fascino misterioso avrebbero fatto di tutto per ottenere ciò che volevano.
    Che poi stessero nascondendo anche altro era una considerazione che aveva fatto a posteriori.
    Era come se Padraig Oddsson avesse raccolto in quell'Accademia personaggi così singolari da far rabbrividire anche il più schifoso dei Lokiniani.
    Anche se ben altri mi hanno causato molti più guai.. non dovrei far paragoni...
    pensò leggermente rattristandosi.
    C'erano così tante cose sbagliate nel suo passato.
    Avrebbe voluto cancellare tutto e fare da capo.
    Magari, chiaramente questa era solo una possibilità, e forse era davvero stupido lasciarsi così ossessionare da certe cose.
    Sospirò mentre lasciava per terra il suo piattino con le cibarie e riprendeva il pennello cambiando foglio di lavoro e mettendone sul cavalletto uno completamente bianco che avrebbe dipinto con qualcosa di diverso.
    Non so se mi ritornerà l'ispirazione... per oggi ho già dato
    pensò mentre si spremeva le meningi.
    Niente.
    Il vuoto ormai aveva attanagliato il suo cervello.
    O forse la tristezza e i mostri dal suo passato.
    Rinunciamo prima di far disastri!
    le bastò pensare alla sua stanza perchè i vari oggetti che aveva portato con se sparissero.
    Per un pelo non si fece sparire lo sgabello da sotto il sedere cadendo.
    Cavoli.. che figura!
    sorrise mentre si alzava e poi rimetteva tutto a posto.
    Sperava che nessuno avesse visto il fatto che per poco non cadeva per terra.
    Anche se oggettivamente era ben difficile immaginarlo.
    La festa di Freya si stava in realtà ben riempendo.
    Menomale.. almeno qualcosa va bene in questa accademia si strinse nelle spalle mentre ciondolando portava il piattino sporco verso il tavolo impilandolo sopra altri che erano stati abbandonati.
    Si diresse verso il recinto dove si stavano svolgendo delle piccole prove di coraggio con le armi, prima dei combattimenti veri e propri.
    Ci aveva sinceramente fatto un pensierino a parteciparvi a sua volta, ma poi si era detta che non era il caso di mettersi così in mostra.
    Amava gli occhi addosso, ma fino a un certo punto.
    Rimaneva comunque una persona alquanto introversa, e non voleva che le persone si occupassero troppo di lei.
    Stava bene nel suo mondo solitario per il momento.
    Certo conosceva un sacco di persone, ma soltanto per convenienza.
    Non cercava nulla che le desse forza.
    Sapeva che contare su se stessi era la prima regola in un mondo magico così in subbuglio come quello in cui stavano vivendo.
    Altro che Lord Voldemort.
    Il peggio era quello che doveva venire.
    Tra sotterfugi e raggiri una guerra silenziosa era molto peggio di una aperta di cui conoscevi il nemico!

    Da assegnare al momento

    +5 punti a Freyr
    +5 galeoni a Elìn
     
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  4. Schatz™
     
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    La primavera... Quanto l'adorava?! Gli alberi riacquistavano il loro splendore, riempiendosi di fiori, foglie e della loro naturale vitalità. Il cielo cominciava a diventare privo di nuvole, anche li' in Islanda.
    Quando ricevette l'invito lo guardò con occhi sgranati. Non era mai stata ad una festa a tema.
    Tirò fuori dal baule un abito rosa antico che era stato fatto da lei, riciclando alcune stoffe dorate, strappate via da maglie o gonne ormai vecchie. Per fortuna sua nonna paterna le aveva insegnato a cucire, ad usare quella stramba macchina elettrica, acquistata in qualche negozio babbano.
    "È Meglio del solito ago e cotone!" ribadiva. E in poco tempo Tessa ne aveva preso la mano, divertendosi e mettendo in atto tutta la sua fantasia - completamente - per creare vestiti alle sue bambole. Poi, diventata un po' più esperta, nel maneggiare quel simpatico aggeggio cominciò, con l'aiuto di sua nonna, a cucirsi un abito per se stessa, seguendo le indicazioni della nonna, e saldando le suture ai punti giusti.
    Insomma, non era uno splendore d'abito, ma lei, all'interno, si sentiva se stessa. Era qualcosa che apparteneva solo a lei.
    Lo indossò, insieme alle lunghe calze a mezza gamba, che le arrivavano al ginocchio, bianche a pois rosa, stirandolo dalla vita in giù, e si osservò allo specchio. I capelli, ostinatamente in disordine, quel giorno avrebbero assunto un'acconciatura diversa.
    Dal suo beautycase afferrò un'elastico, e prese a farsi una treccia su un lato della spalla, per poi fissarla all'estremità coperta da un'altro elastico avente un grosso giglio attaccato su'... opera di sua madre.
    Si fissò per qualche istante. Gli occhi di due colori differenti, che stranamente, stavano bene insieme, rispecchiavano quelli visti nel quadrato riflettente che aveva davanti a sè.
    Sospirò e tirò fuori le scarpe. Stivali neri di pelle, borchiati qua e là.
    Ok, forse non si addicevano, ma non se ne preoccupò.
    A quel punto si sentì più pronta che mai.
    Scese fino in giardino, trovandolo del tutto cambiato. Tavoli pieni di vivande coperti da tovaglie bianche, che irradiavano un aura tutta loro.
    Un grosso quadro raffigurante Freyra, la dea del quale si teneva la festa in suo onore, spiccava tra tutto.
    Ne rimase assorta, guardandola per qualche minuto, finchè qualcuno non le urtò la spalla. Si guardò intorno, e in effetti constatò di essere proprio al centro dell'entrata.
    Avanzò verso il centro della festa, salutando col capo chi conosceva.
    A quel punto notò una figura che dipingeva, non molto distante da lei.
    Era la sua educatrice di Cura e armi antiche.
    Sorrise dell'ambiguità di quella donna e restò a fissarla, finché non ebbe completato l'opera, che raffigurava una Freyra in miniatura, e si fosse dileguata.
    Sospirò, e si avvicinò al tavolo delle vivande, versandosi nel bicchiere qualcosa a lei sconosciuto. Poteva essere succo di zucca, o qualcos'altro.
     
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  5. »Padraig Oddsson
     
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    La festa sembrava essere in procinto di decollare.
    La cosa non poteva fargli che piacere, dato che ci aveva messo parecchio ad organizzarla a dovere.
    Sapeva che non era una festa ancora di "inizio" anno, però sperava che in qualche modo le cose si sarebbero avviate consentendo al mondo magico di osservare quanto bello fosse il luogo in cui i loro padri avevano appreso le arti magiche.
    Bisognava che il ministero si accorgesse di quanto sicura e rimodernizzata fosse l'Accademia, in modo tale che convincesse gli Islandesi a mandarci i loro figli (al momento essi puntavano, senza motivo alcuno, più verso Durmstrang, noto covo di Mangiamorte e membri di società segrete).
    Forse non conoscevano quanto risoluta poteva essere la mano di Padraig Oddsson.
    Negli anni al Tribunale Magico si era dimostrato un giudice di indubbie capacità.
    E oltre a ciò la magia che gli scorreva nelle vene, in grado di plasmare anche la più dura roccia era una difesa non da poco.
    Sebbene il tentare di usare questo potere in maniera ampia prosciugasse le sue energie più nascoste.
    Se fosse vissuto in Giappone forse si sarebbe parlato di Chackra o di cose del genere.
    Lui la definiva forza spirituale.
    Per l'evento si era preparato con una camicia sul rosa pastello leggermente aperta sul davanti, pantaloni verdi NON troppo attillati e mocassini beige. Era strano vederlo in maniera "informale", ma la festa richiedeva quello.
    Si era messo, praticamente da subito, a parlare con la gente che incontrava con una buona parlatina, sebbene della metà non gliene importasse nulla.
    Una degli educatori era già in giro, ma avrebbe gradito la partecipazione di qualcuno che da un po' viaggiava nei suoi pensieri.
    Morticia Addams! Un nome una garanzia
    pensò dentro di se leggermente divertito mentre riuscì finalmente a staccarsi da Henry la puzzola che con molta nonchalance gli stava alitando in faccia le sue prodezze con la Comet 260 per i monti Urali.
    Sia Lodato Thor! Stavo per chiedere ad Hel di prendermi!!!
    si disse mentre andava verso alcuni membri dell'ospedale San Ignazio a cominciare a domandare se avevano qualche candidato adatto per l'infermeria della scuola.
    Serviva proprio qualcuno, oltre all' educatore di pozioni, che facesse da garanzia ai poveri studenti che avrebbero potuto rischiare davvero di finir male se non ci fosse stata una qualche forma di attenzione da parte loro.
    Beh.. pensandoci non sono poi così male nemmeno come guaritore.. qualche trucchetto lo conosco anche io insomma
    si strofinò il naso sorridendo.
    Fece un cenno di saluto a diversi ministeriali per poi adocchiare un gruppo assai danaroso che avrebbe potuto essere lui utile.
    Salve signori!
    fece introducendosi nella conversazione con garbo.
    Vi state divertendo?
    domandò subito dopo e ricevendo segni di assenso commentò
    Provate le tartine in salsa di bobutubera. Devo dire che non pensavo, ma trattate a dovere sono deliziose!
    sorrise a tutti più o meno
    La festa di Freya sarà un appuntamento annuale che spero tutti voi gradiate.. Insomma.. ogni tanto bisogna anche dar merito alla bellezza delle nostra terra.. e se la dea ci sarà favorevole chissà che il futuro dell'Accademia non sia radioso!
    gesticolò parecchio per dar più forza alle sue parole.
    Certo.. sappiamo tutti che non è semplice avere gente fidata di questi tempi...
    si fermò un secondo a pensare alle sue scelte
    Ma è anche con la fiducia che si potrà costruire qualcosa di migliore. I Karjlainen, gli Addams e gli Stark di quest'epoca potrebbero essere dietro l'angolo, pronti a brillare come le più belle stelle...
    incrociò le braccia contro il petto.
    Vedo nelle nuove leve di quest'anno ottime possibilità di crescita....
    si stropicciò un occhio leggermente infastidito dal riflesso della luce su quegli addobbi così chiari
    Abbiamo inserito delle materie nel piano scolastico che daranno loro quanto di meglio in circolazione.
    mosse la testa osservando negli occhi i suoi interlocutori
    Vogliamo che la tradizione sposi appieno la "modernità" delle altre scuole, formando dei maghi e delle streghe con capacità di scegliere il proprio destino
    alzò una singola mano più o meno verso il cielo
    Se Odino vorrà cambieremo il destino davvero con un piccolo sforzo.
    La parte più difficile è adesso.. ho con me uno staff troppo risicato per un vero cambiamento.. dovete aiutarmi insomma.

    si morse appena un labbro per poi passarci velocemente la lingua sopra.
    Non fate quelle facce.. nessuno vi obbligherà a far nulla... dicevo solo che se voi foste in grado di valorizzare quelli che sono anche i vostri figli e i ministeriali di domani, sarebbe fantastico...
    si fermò alcuni secondi
    Per intenderci ... riapriamo gli spazi chiusi da tempo e tentiamo di spingerci un po' più verso il mondo.
    Siamo Islandesi, è vero, però dovremmo far vedere di che pasta siamo fatti...

    tamburellò le dita delle mani fra di loro.
    Ma forse vi sto tediando, vi lascio a pensare e continuo il mio giro di saluti.. arrivederci
    fece un occhiolino e ricominciò la sua passeggiata.
    C'erano così tante cose da vedere e da fare, doveva anche ringraziare gli elfi silvani che si erano prestati a fare un po' di lavori manuali per conto suo.
    Li avrebbe ripagati lasciandoli girare tranquillamente in alcune zone esterne del castello.
    Doveva pensare a un metodo di regolazione anche per le numerose creature.
    Sapeva che avevano diritto a più spazi, ma i maghi erano tanti da prendersi tutto quello che potevano.
    D'altronde c'era un motivo se le antiche razze preferite dagli dei fossero state costrette a rinunciare al loro primato.
    Andò verso il buffet a rifornirsi di altre cibarie, senza dare più particolare attenzione alle persone intorno a se.
    I cuochi dell'Accademia si erano dati un gran da fare per mettere piatti esotici e che sembrassero davvero interessanti in quella situazione.
    Doveva far loro i complimenti e concedergli un po' più di vacanze.
    Mmm forse è meglio aspettare il banchetto di inizio anno prima di parlarne... non vorrei essere costretto a scendere io in cucina.. li avvelenerei tutti...
    ridacchiò tra se e se.

    Elìn + 5 galeoni
    Ronald +5 punti per Freyr
    Tessa +5 punti per Tyr
    Padraig + 5 galeoni

    -PREMI ANCORA DA ASSEGNARE-
    La discussione continua ancora per un po', poi sarà chiusa.
     
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  6. »blackwolf
     
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    La festa in onore della Dea Freya era cominciata aveva seguito i preparativi che il direttore Oddson aveva architettato cosi meticolosamente senza tralasciare nulla al caso
    Si sarebbe complimentato con lui per la sua spiccata dote nell'organizzare le cose
    Suo nonno Aleksander aveva ragione quando diceva che aveva lasciato l'Accademia in buone mani
    Leo scese le scale e si diresse verso il cortile dove era in procinto la festa
    Quel giorno il clima rigido dell'Islanda aveva lasciato spazio a un lieve tepore che faceva star bene chiunque fosse all'aperto forse proprio per incitare le persone ad uscire dalle loro dimore e a recarsi a quella festa organizzata a mannheim in onore della dea dell'abbondanza
    Era stata pubblicizzata molto quella festa sia al Krosky village tra le varie botteghe che si dividevano in quel piccolo bordo
    Anche i negozianti avevano a cuore che Mannheim rifiorisse e tornasse a splendere come nei tempi passati quindi loro come potevano pubblicizzarono al meglio quel piccolo avvenimento
    Leo indossava dei jeans chiari e una maglia dai colori tenui sull'azzurro quasi come il colore dei suoi occhi è un paio di scarpe bianche tra il classico e lo sportivo che si sposavano bene con il resto del suo abbigliamento
    Decise di portare con se il suo coltello finlandese per le incisioni nel legno sicuramente avrebbe incontrato qualcuno con la quale avrebbe potuto destreggiarsi in quella sua innata capacità
    Comincio ad incamminarsi per il cortile con aria tranquilla per una volta poteva lasciare alle spalle la sua aria severa e autoritaria
    Gli allievi dell'accademia si stavano impegnando molto nel servire gli invitati e farli sentire a loro agio
    Sorrise a tutti cordialmente cosa che li fece rimanere un pò basiti notando quella parte caratteriale che Leo teneva nascosto durante le lezioni
    Si avvicino al tavolo delle cibarie e si riempi il piatto con più cose che poteva e si verso un bicchiere di burrobirra per accompagnare ciò che avrebbe deglutito
    Si poggiò vicino al muro poco distante dal buffet e comincio a gustare il contenuto del suo piatto
    <i>I cuochi hanno fatto un ottimo lavoro<i> penso tra se è se
    Una volta finito poggiò il piatto impilandolo insieme agli atri sul tavolo fini la sua burrobirra è ne poggio il bicchiere vuoto sempre su quel tavolo
    Riprese a camminare lentamente c'erano molte attrazioni per intrattenere gli ospiti alcuni studenti si divertivano ad intrattenere gli invitanti con duelli ispirati al medioevo si soffermo un attimo a guardarli e ne sorrise notando la destrezza che quei giovani ragazzi avevano con quelle armi
    passo davanti al quadro che rappresentava la Dea Freya in tutta la sua bellezza
    La contemplo per alcuni minuti senza batter ciglio estasiato da tutti i dettagli che quel dipinto mostrava agli occhi attenti di Leo
    Muovendo leggermente gli occhi chiari verso al sua destra noto una persona che lui conosceva era proprio lei
    Elin Stark si erano incontrati al tempio nascosto sul vulcano Hekla alcuni giorni prima
    Era felice nel vederla ciò significava che anche lei era entrata a far parte degli educatori di Mannheim
    Non vedeva Morticia ma sicuramente anche lei era in quel castello forse quella strana donna non era dedita a presentarsi a feste cosi accalcate e piene di gente
    Oddson da buon direttore parlava con la gente del luogo con la speranza che prendeva fiducia nelle sue parole e avrebbero iscritto i loro figli all'Accademia
    Lo sperava anche lui in verità
    Mannheim non meritava quello che stava passando ma sapeva che un giorno grazie al lavoro di Oddson in concomitanza con quello che avrebbero fatto lui,Elin e Morticia Mannheim sarebbe ritornata a splendere ma ci voleva calma e si doveva organizzare al meglio ogni azione che si intendeva fare per far riemergere l'Accademia
    Anche se erano persone con caratteri molto diversi sicuramente avrebbero dato il loro contributo per il meglio per quel Accademia che tanto amava
    Ma dietro quella tranquillità c'era qualcosa di oscuro che forse si nascondeva ma lui avrebbe fatto del suo meglio per dare a chiunque abitante del castello protezione come suo nonno gli aveva insegnato
    Le cosi che apprezzi e ami vanno difese con le unghie e con i denti anche al costo di perdere la vita per farlo ma almeno la vita si sarebbe spenta seguendo un ideale e facendo di tutto per difenderlo
    E Leo lo avrebbe fatto senza ripensamenti
    Dal suo ritorno non aveva ancora visto membri delle sette aggirarsi per le zone adiacenti al castello
    Ma sapeva che le sette erano ancora in circolazione e come lui era tornato anche gli altri membri sarebbero riaffiorati prima o poi
    Non ne era preoccupato anzi al pensiero che le due confraternite più potenti di tutta l'Islanda si ricompattassero ne era estasiato
    Anche se sarebbe stato difficile tenerle a bada ma sicuramente sarà una bella sfida sia per lui che per gli altri membri di Mannheim

    Da Assegnare al momento 5 punti a Tyr
    5 Galeoni a Leo
     
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  7. »Padraig Oddsson
     
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    Master - Fato

    La festa andò avanti serenamente.
    Alcuni degli invitati non si erano presentati, ma di norma quelli che anche il direttore avrebbe voluto incontrare erano giunti.
    Del novello ministro della magia non si era vista traccia. Tutti erano leggermente nervosi per quella mancanza così importante.
    Al ministero non importava particolarmente di Mannheim? Possibile?
    Era la dimostrazione della potenza Islandese, avrebbero dovuto tenerla molto più di conto e tentare di farsi amici gli educatori e gli studenti.
    Non sapevano che a giocare con il fuoco si sarebbero bruciati?
    Tra canti, balli, e antiche storie velocemente il pomeriggio prese il posto del mattino.
    Con quel leggero calore proveniente dagli incanti tutti sembravano un po' più felici e la mano della dea sembrava vedersi su tutto quello che era stato creato.
    La sfida con le armi antiche , simile alle danze che erano state eseguite nei piccoli spiazzi, fu colma di colpi di scena e alla fine vinse un elfo alquanto slanciato e che di muscoli ne aveva davvero pochi:
    dimostrazione vivente, insomma, di come l'abilità spesso e volentieri battesse la forza bruta.
    Furono fatti numerosi saluti con l'incanto Sonorus in modo tale da ringraziare i presenti, dopo di che quei canti leggeri che narravano della nascita di Freyr e Freya e di come i due si fossero sposati, nonostante si trattasse di fratelli gemelli, godendo del loro amore fino a quando il Dio non si era innamorato di una gigantessa bellissima.
    Qualsiasi parola riguardante il Ragnarok fu tenuta lontana e gli unici visi tristi furono quelli dei servitori che poi ,quando la gente se ne andò , dovettero sbaraccare e pulire ogni cosa.
    In poche ore il giardino sarebbe tornato alla sua normalità. Da parte sua il direttore sperava di aver lasciato dentro alle persone un buon ricordo e che partecipassero ancor più numerosi alle cose che avrebbe organizzato in futuro.
    Nessun ombra di malvagità aveva oscurato il sole di quella giornata così bella e gioiosa.

    Fine. Vado ad assegnare tutto!
     
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6 replies since 31/7/2013, 01:02   108 views
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