Recupero Prima lezione - per Flicka Bones

-Cura delle Creature Magiche -

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  1. ;bigbadwolf
     
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    Come richiesto dalla studentessa della sua confraternita, Elìn aveva trovato un modo per farle passare il primo compito non superato in maniera particolarmente brillante.
    Si era quindi informata su dove avrebbe potuto trovare gli esserini necessari per lo svolgimento dei compiti di un'altra classe: i vermicoli.
    Li aveva solamente accennati durante la lezione sugli agnelli della Tartaria, ma riteneva che fossero adatti da far trattare ad una streghetta alle prime armi.
    Oltre a ciò catturarli avrebbe rimpolpato anche la dispensa di pozioni del prezioso muco prodotto.
    Nei campi incolti che stavano alle spalle delle serre di erbologia moltissimi di questi animaletti, in una variante dalla pelle più chiara, facevano man bassa dell'erbetta che cresceva rigogliosa.
    Toglierne un po' di mezzo sarebbe stata una gran fortuna, poiché gli esserini erano davvero pericolosi per le coltivazioni, soprattutto di lattuga, di cui andavano particolarmente ghiotti.
    Avrebbe chiesto a Flicka di catturarne qualcuno, utilizzando dei guanti che aveva messo a disposizione, e di riporli in piccole scatole che aveva preparato.
    L'unica difficoltà vera e propria sarebbe stata quella del trovarli in mezzo ai luoghi più intricati e di catturarne almeno un centinaio di esemplari senza ucciderli.
    I guanti sarebbero serviti alla ragazza più nel caso avesse incrociato altro genere di creature selvatiche.
    Essendo rinforzati non ci sarebbe stato pericolo per lei, ma per esserne ancor più sicura l'educatrice aveva preparato una tela integrale del medesimo tessuto (ricavato dal manto degli agnelli della Tartaria trattato).
    Ecco.. dovrebbe essere tutto pronto
    pensò ad alta voce mentre guardava il sole alto nel cielo e si passava una mano tra la folta capigliatura nera con un sorriso stampato sulle labbra carnose.
    Un ultimo ritocco e poi posso anche andarmene... tornerò poi a vedere il risultato...
    Prese uno dei fogli che si era portata dietro e cominciò a scriverci sopra appoggiandosi su un ginocchio (una delle poche superfici dure) fino a quando non ottenne questo risultato:

    I vermicoli sono lunghi fino a 25cm e si muovono molto lentamente. Mangiano qualsiasi tipo di vegetale ma preferiscono la lattuga. Sono senza denti e assolutamente innocui. Le loro estremitá, testa e coda, sono indistinguibili e secernono un muco maleodorante che è usato come addensante per le pozioni.

    Trattali con estrema delicatezza o rischierai di ucciderli.
    Infilali nelle scatole facendo attenzione poi a coprirle col coperchio. Non metterne più di venti in ciascuna perchè rischierebbero di schiacciarci a vicenda.
    Catturane un centinaio utilizzando i guanti e indossando la tuta protettiva che ti ho preparato.
    Tornerò fra qualche ora per vedere il risultato ottenuto.
    Non lasciare le scatole incustodite o qualche predatore potrebbe mangiarseli.

    Se riuscirai a portare a termine il compito in maniera accettabile il tuo voto sarà portato alla sufficienza.

    Ossequi

    E.K.Y Stark , educatrice di CDCM



    scritto ciò abbozzo un disegno per aiutare la ragazza a riconoscerli. Amava catalogare gli animali, tant'è che nel volume che stava scrivendo di disegni ne aveva fatte a bizzeffe.

    250px-Vermicolo



    e firmò il tutto con una calligrafia ordinata e chiaramente il suo amatissimo inchiostro verde.
    Appoggiate le istruzioni vicino alla tuta si guardò un attimo intorno con gli occhi chiari come a vedere se la giovane stesse giungendo.
    Vabbè affari suoi..
    si disse alzando un attimo le spalle ossute.
    Dopo ciò con un passo assai veloce e quasi marziale si diresse verso i recinti delle creature magiche, dove avrebbe cominciato a svolgere quelle che erano le sue mansioni al momento:
    dare da mangiare alle bestie tenute nella scuola, controllare che non ci fossero fughe non volute e cose del genere.
    Avrebbe dovuto però prima passare per la sua stanza per cambiarsi, dato che aveva addosso vesti da strega troppo scomode per darsi da fare dal punto di vista fisico.
    Si sarebbe messa probabilmente i vecchi pantalacci di pelle, legandosi alla cintura le sue pozioni e avrebbe preso il mangime cominciando a dare da mangiare alle creature più deboli, fino ad arrivare a quelle pericolose (che poi in realtà erano poche.. praticamente la più importante era il Kraken).
    La giornata era decisamente ancora molto lunga e la giovane donna non sapeva bene che cosa aspettarsi.
    Desiderava sinceramente che la ragazza riuscisse nella piccola prova in modo tale da portare onore e gloria alla confraternita di Freyr, un po' sfortunata al momento per la presenza di studenti poco propensi allo studio e con la testa un po' fra le nuvole.
    Ma non ero poi infondo così anche io? Bisogna portar pazienza e dar spazio alle nuove generazioni!
    l'ultimo pensiero primo che tutto il paesaggio dei campi incolti sparisse alle sue spalle.

    CITAZIONE
    OFF//

    Cosa devi fare:
    -scrivere un post più lungo e dettagliato possibile dove racconti la tua esperienza con i vermicoli, descrivendo i dintorni e le creature.
    -Il fine deve essere catturare tutti o quasi i vermicoli.
    -Una volta che li avrai catturati concludi il post dicendo che aspetti il ritorno dell'educatrice.

    Io farò tornare la mia pg e ti darò la valutazione per il lavoro svolto.

    Nota bene: segui la traccia e ricorda che la tua pg al momento non può conoscere incantesimi.
     
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  2. The witch
     
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    Controllai il mio orologio da polso, sdraiata su uno dei cinque letti del mio dormitorio, e vidi che era ora di dirigermi verso la zona dei campi incolti, dove la mia insegnante di Cura Delle Creature Magiche mi aveva scritto via gufo di presentarmi per recuperare il votaccio che avevo meritato nel primo compito.
    Aspettavo quel momento da quando avevo ricevuto la lettera dello splendido gufo della mia insegnate.
    Saltai giù dal letto nel dormitorio, superai il gargoyle di guardia e corsi verso la nostra sala comune, dove fui accolta dai consueti colori accesi e dai quadri alle pareti.
    Lanciai un'occhiata rapida al camino, spento, poi uscii in corridoio.
    Camminai a passo spedito, finché non giunsi alle serre di erbologia.
    Quello era il luogo incriminato, perciò, un po' nervosa, mi avvicinai alla zona dei Campi Incolti.
    Era praticamente inaccessibile, e l'aggettivo incolto gli si addiceva perfettamente.
    Mi avvicinai ad un ammasso di stoffa, che avevo notato grazie al colore, differente dal resto del verde che mi circondava.
    Non capivo se avessi dovuto indossare quella tuta, in quanto avevo già messo, per precauzione, degli abiti babbani (pantaloni e maglietta, un classico) con cui camminare in mezzo a quel disastro non sarebbe stato esattamente impossibile.
    Insieme alla tuta giacevano anche dei guanti che a prima vista sembravano molto resistenti, un foglietto e delle scatole.
    Presi il foglietto poggiato con grazia vicino alla tuta, e lessi le istruzioni che erano state scritte a penna, ordinatamente, probabilmente dalla mia educatrice; da chi sennò?
    E comunque avevo associato la calligrafia con quella che aveva prentato la mia insegnante a lezione.
    Ero un po' nervosa, pur sapendo che i vermicoli erano innocui; volevo recuperare lo Scadente, e ciò mi rendeva piuttosto ansiosa: temevo di non riuscire a dare il meglio.
    Cercai di non pensarci e rilessi più volte le istruzioni, così da poterle comprendere e fissare nella mente, senza bisogno di girare per i campi con il foglio sotto il naso.
    Bene.
    Il fatto che non fossi controllata mi rendeva un po' più sicura di me.
    Un conto era cercare i vermicoli in libertà, con qualche ora di tempo a disposizione, un altro conto sarebbe stato cercarli sotto lo sguardo calcolatore di un insegnante, che avrebbe giudicato anche la sicurezza dei miei movimenti, la velocità con cui avrei trovato i vermicoli ecc...
    Non sembrava poi così difficile; avrei soltanto dovuto cercare questi vermicoli, creaturine lunghe massimo 25 cm circa.
    A quanto trovavo scritto, erano esserini che si muovevano molto lentamente, sprovvisti di denti.
    Forte, questo avrebbe aiutato.
    Non mi interessava molto del muco che secernevano, io non sono un tipo schizzinoso.
    Ringraziai la mia educatrice per avermi fatto un disegno di queste creature; non avendone mai viste, probabilmente non le avrei riconosciute.
    Lasciai il foglio dove l'avevo trovato e, indossata velocemente la tuta, come aveva consigliato la mia educatrice, misi anhce i guanti lì presenti, spostai le scatole in cui avrei dovuto mettere i Vermicoli catturati, posizionandole una di fianco all'altra, così vicine da toccarsi, e tolsi tutti i coperchi, poggiandoli per terra, in modo da rendere più agevole la cattura dei vermicoli, poi, con un sospiro, tramite il quale annusai l'odore dell'aria pulita e ossigenata dal verde delle piante non particolarmente curate lì presenti, mi misi a camminare quasi carponi, per poter notare la presenza dei Vermicoli.
    Peccato che non sia "quella" mezzanotte, sarebbe molto meglio. pensai, un po' piccata, alludendo al particolare potere che possedevo e di cui non gradivo particolarmente parlare.
    Ma guarda che mi tocca fare, la Giardiniera questo pensiero mi infastidiva lievemente.
    Mi aspettavo un compito scritto o un'interrogazione sull'argomento di lezione precedente.
    Vidi qualcosa muoversi lentamente tra le foglie secche, gialle o marroncine, cadute da un alto albero, e sentii uno scricchiolio.
    Un vermicolo.
    Mi avvicinai di soppiatto, prima di realizzare che tutta quella prudenza non sarebbe servita, se non per quando avrei dovuto prendere la creaturina.
    Spostai lentamente le foglie che ricoprivano i bordi del suo fragile corpicino, poi feci scivolare le dita guantate della mia mano sinistra sotto l'animaletto, in modo da adagiarlo sul palmo della mia mano, e corsi verso le scatole non molto lontane.
    Il guanto mi si era impregnato di muco.
    Beh, mi ero sbagliata: si, mi faceva schifo.
    Con una smorfia, feci scivolare il dorso della mano sul fondo della scatole, e inclinai un po' il braccio, verso l'alto, così facendo il vermicolo s adagiò delicamente sul fondo della scatola.
    Presi il coperchio e coprii il contenitore in fretta, come suggerito dall'insegnante.
    Poi mi voltai e mi acquattai nuovamente.
    Sentii all'improvviso uno strano rumore che identificai come un sibilo.
    Mi voltai di scatto, spaventata, col cuore a mille, ma non vidi nulla, se non il paesaggio che mi aveva accolta all'inizio.
    Bah pensai.
    Si sollevò un sottile filo d'aria fresca, molto piacevole, che fece frusciare le foglie degli alti alberi che mi circondavano e ombravano.
    Tornai alla ricerca, e riuscii miracolosamente ad identificare due o tre vermicoli su una piantina di lattuga non molto lontana da me.
    Grande pensai, soddisfatta, prima di ricordare che dovevo catturarne un centinaio e con quei tre facevano quattro.
    Li raccolsi allo stesso modo in cui avevo preso il preso, poi mi avvicinai alle scatole, con un vermicolo nella destra e due nella sinistra.
    Cercai di spostare il vermicolo sulla mano destra verso la sinistra, con successo, aprii con la mano che avevo appena liberato la prima scatola, e con infinita lentezza infilai i tre vermicoli a far compagnia al primo,che sembrava voler scappare con tutte le sue forze, arrampicandosi ai lati della scatola, invano.
    Con un mezzo sorrisetto, richiusi la scatola.
    Le successive catture si svolsero più o meno nel medesimo modo; a volte avevo la fortuna di trovare sette o otto vermicoli vicini, e in questo caso prendevo una scatola vuota e la trasportava fino al mio obiettivo, per poi infilarci i vermicoli, chiuderla col coperchio e.... prepararmi alla fase finale.
    Trasportare la scatola con dentro i vermicoli.
    Questo era un po' più difficile; era in quei momenti che, mentre passeggiavo nel verde caos che mi circondava, maledicevo i vermicoli per la loro fragilità.
    Non era affatto comoda.
    Avevo già ucciso sei o sette vermicoli con quegli spostamenti a dir poco "rudi".
    Probabilmente per i vermicoli quel trattamento era come per gli umani un terremoto di decimo grado.
    La morte dei vermicoli mi faceva disperare, e mi faceva immaginare un timbro rosso, enorme: "Troll", a caratter cubitali.
    Ero un po' pessimista, lo ammetto.
    Dopo un'oretta e mezza ero arrivata ad aver catturato circa una sessantina di vermicoli; settantina se non fosse stato per i caduti della battaglia.
    Sapevo che tra non molto tempo l'educatrice sarebbe tornata, e ciò mi metteva un po' in ansia.
    L'unica cosa che mi confortava era il ritrovamento dei vermicoli, insieme al venticello fresco che faceva frusciare le foglie, e che mi donava la possibilità di lavorare con una piacevole colonna sonora di sottofondo.
    Immaginavo la scena vista dall'esterno: una ragazzina in abiti babbani, con una chioma corvina scompigliata degna di chi è appena sceso dal letto, che si muoveva frettolosamente di qua e di là, da un lato del campo all'altro, in cerca di esserini minuscoli, in mezzo ad un caos infernale di alberi, foglie, caspugli, piantine ecc...
    Ogni tanto sentivo dei rumori, come dei fruscii, non appartenenti alle foglie, perché più forti della "colonna sonora di sottofondo" che accompagnava a tempo il mio compito.
    forse era qualche animale lì presente.
    Un po' mi spaventavo, ma cercavo di ignorare la paura e dedicarmi al mio delicato compito più velocemente possibile; ma non potevo non chiedermi cosa avrei potuto fare in caso una creatura pericolosa fosse spuntata da un angolo del campo e mi si fosse parata davanti.
    Poi mi rincuoravo chiedendomi come potesse una creatura di classificazione XXXXX aggirarsi indisturbata per i circuiti di Mannheim.
    Avevo trovato un trucchetto per acchiappare i vermicoli più velocemente: dovevo puntare alle piantine di lattuga.
    I vermicoli, essendone ghiotti, si rifugiavano sempre lì.
    Dopo due ore, mi ritrovai con la tuta e i guanti imbrattati di muco, il che mi faceva venira la strana voglia di vomitare.
    Quel giocondo coso appiccicoso era davvero di mio gradimento.
    Avevo passato due ore, però, pensando alle ultime cose la mia educatrice aveva scritto: mi aveva consigliato di non lasciare le scatole incustodite, o qualche predatore avrebbe poututo ingurgitare i vermicoli.
    Per questo non mi allontanavo mai più di una ventina di passi dalle scatole.
    Sapevo che oltre ci sarebbero stati altri vermicoli, ma le scatole che fine avrebbero fatto?
    Tempo due ore e mezzo, e avevo riempito quattro scatole con una venitna di vermicoli ciascuna.
    I morti ammontavano a circa una ventina.
    Che spreco.
    Se non fosse stato per quell'inconveniente, avrei praticamente già finito di cercare vermicoli.
    Uff, pensai, mentre mi cucciavo per cercare gli ultimi vermicoli.
    Nonostante non facesse esattamente quello che si potrebbe definire CALDO, io ero comunque tutta sudata, con i capelli appiccicati alla fronte, bagnati, scompigliati e sporchi di muco.
    Bleah, pensai schifata, mentre afferravo con malagrazia un vermicolo.
    Pessima mossa, questo morì.
    Accidenti!
    Mi diressi verso un'altra piantina di lattuga, e lì vi trovai una decina di vermicoli.
    Chiunque ci fosse lassù, mi stava aiutando, e alzai gli occhi al cielo come se mi aspettassi di vedere una nuvola sorridermi o simili.
    Ero quasi arrivata al termine dell'impresa, una decina di vermicoli e avrei finito.
    Controllai l'orologio, e scoprii che era ricoperto di muco.
    Con sommo disgusto, lo spostai dal quadrante con le dita guantate.
    Erano passate tre ore da quando mi ero alzata dal letto.
    Forte.
    Era parecchio.
    Mi misi alla ricerca degli utlim vermicoli, e tempo un quarto d'ora ne trovai sette.
    Può bastare sentenziai mentre li lasciavo scorrere lungo i guanti per farli atterrare sul fondo della scatola, mentre un vermicolo cercava salirmi lungo la manica.
    Lo scostai con le dita e quello morì.
    Soffocai un'imprecazione mentre lo gettavo via.
    Beh, un vermicolo in più o in meno non fa molta differenza, commentai sperando che anche la mia insegnante la pensasse così.
    Dopo aver chiso l'ultima scatola, mi sedetti a terra e mi tolsi i guanti.
    Sentii un altro fruscio e mi voltai per l'ennesima volta, ma non vidi nulla comunque.
    Cercai di rilassarmi e appoggiai i guanti sopra ad una delle scatole.
    La tuta me la sarei lasciata finché non fosse tornata l'insegnante.
    Lasciando che l'aria mi cullasse, mi spostai i capelli dalla fornte e dai lati del viso, simulando una coda che si sciolse in fretta.
    Sbuffai, e mi misi ad attendere l'educatrice.
     
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  3. ;bigbadwolf
     
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    La cosa che la giovane lavoratrice non aveva considerato era che qualcuno la osservava dall'altro.
    Nel cielo leggermente nuvoloso un corvo dal manto lucido la fissava con occhi attenti.
    Aveva fatto diversi voli sopra la sua testa prima di appoggiarsi su uno degli arbusti più alti ad aspettare qualcosa.
    Passate le ore che Elìn aveva stimato necessarie per portare a termine l'incetta di vermicoli decise di tornare ai campi incolti:
    si aspettava una studentessa completamente imbrattata ma tutto sommato soddisfatta della fatica compiuta.
    Il lavoro sul campo, almeno con le creature magiche, poteva essere decisamente più edificante che scrive delle relazioni.
    Come si poteva infatti pensare di conoscere il comportamento dei singoli esseri senza averlo visto con i propri occhi?
    Indossate delle vesti un po' più pulite, ci teneva infatti a non portarsi in giro sterco di schiopodo sparacoda o cose simili, con il suo solito passo marziale in breve tempo fu visibile agli occhi della giovane.
    Edgar.. vieni qui!
    esclamò a voce piuttosto alta e il corvo che fino a quel momento era stato impalato a fissare Flicka con un poderoso sbatter d'ali le si poggiò sul braccio che aveva teso, quasi infilzandola con gli artigli aguzzi.
    Dimmi
    cominciò a parlare rivolgendosi alla bestiola
    Come è andata?
    appoggiato il braccio ricco di tatuaggi sulla testa dell'animale sussurrò
    LEGILIMENS!
    un piccolo sussulto e tutte le immagini della bestiola entrarono nella sua testa.
    mmmm
    pensò mentre guardava la studentessa desiderosa, almeno in apparenza di andarsi a fare una doccia prima di mangiare.
    Signorina Bones
    la salutò con un gesto della mano dato che fino a quel momento ancora non l'aveva fatto
    Posso dire che...
    fece una pausa mentre andava a controllare le scatole
    Mi aspettavo più delicatezza da parte di una fanciulla
    fece un sorrisetto veloce, anche se poteva sembrare un po' mesto, quasi dispiaciuto.
    E' vero, di vermicoli ce ne sono molti
    si portò i capelli indietro con un gesto della mano libera, dato che sull'altro braccio teneva ancora appollaiato Edgar.
    Ma questo non giustifica una non curanza per la loro vita..
    scosse la testa
    Bisogna imparare quanto perfino la più stupida creatura nasconda dentro di se doti eccezionali.
    gli occhi chiari di Elìn scrutarono quelli leggermente più scuri della ragazza.
    Il muco che lei ha addosso in questo momento miscelato in maniera corretta è ingrediente anche di numerose pozioni guaritrici.. lo sapeva?
    scosse un attimo il braccio per far volare via il corvo, il quale in un attimo si diresse verso il castello
    Allo stesso modo, ci sono predatori che NON potrebbero esistere senza la presenza di questi bruchi, poiché sono la loro principale fonte di sostentamento...
    le sue parole suonavano severe, ma non in maniera negativa, insomma faceva soltanto quello che riteneva essere il suo lavoro.
    E' quindi ovvio che sebbene valga la legge del più forte dovrà essere molto più attenta in futuro nel dare rispetto a tutti gli esseri viventi. La vita è un dono. In ogni sua forma.. anche quella più rivoltante
    fece un bel respiro.
    Adorava quell'odore di muschio misto ad arbusti. La faceva sentire un po' selvatica, come nelle notti di Luna Piena.
    Tuttavia.. ritengo che la lezione per questa volta sia servita. Il lavoro è stato fatto in maniera corretta tutto sommato.. e considereremo dei piccoli incidenti di percorso che andranno a concimare i dintorni..
    ridacchiò un filo.
    Sì, se ne può andare.. la prova è giudicata un O - che facendo media le consentirai di avere un Accettabile sul registro...
    si fermò un attimo a riflettere.
    Si faccia una bella doccia, se la merita ...
    sorrise questa volta in maniera pacata, ma tutto sommato dolce, e con un colpo della bacchetta che aveva estratto cominciò a far levitare in aria le scatole ben chiuse.
    Alla prossima lezione. E si ricordi quello che le ho detto!
    fece un gesto con la mano per salutarla e si avviò per prima con le scatole davanti a se verso il castello.
    In parte li avrebbe tenuti lei, altri invece li avrebbe dati al docente di Pozioni, al quale, se non altro, potevano essere sempre utili.
    Con gli studenti del primo anno era davvero infatti molto semplice che essi sprecassero un gran quantitativo di materiali con prove infruttuose.
    Effettivamente studenti così giovani sono problematici da gestire, ma ti danno soddisfazioni.. spesso e volentieri.
    abbastanza soddisfatta si rese conto che non aveva recuperato la tuta.
    Si girò di scatto e notando che la giovane se l'era appena tolta a fatica le urlò
    Mandala dagli elfi in lavanderia! La recupererò da lì!
    detto ciò ricominciò il suo incedere veloce e sparì definitivamente dalla vista della ragazza.
    CITAZIONE
    Risultato della prova Oltre ogni previsione -

    Ci sono state delle piccole imprecisioni, ma trovo che tutto sommato sia stato un compito ben fatto e con anche una bella inventiva.
    Non sono state giudicate le azioni di per se, quanto la qualità dello scritto.
    Ho un nota bene per te: per il discorso diretto ti pregherei di usare il grassetto, mentre per quello indiretto di usare il corsivo , oppure di mettere la punteggiatura, che non è un'opinione x°D

    FINE RUOLATA, vado ad aggiornare e la chiudo.
     
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2 replies since 14/11/2013, 16:13   47 views
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