Meditando dopo la lezione

riservata a Knut

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  1. »Poison•Queen
     
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    Rimase ferma sulla poltrona mentre osservava il ragazzo che a fatica si strisciava sulla poltrona appena dietro di lui, sapeva che le sue parole l'avevano ferito e sapeva che alla fine era un po il suo obiettivo.
    Doveva risultare quella fredda e stronza che era diventata nei anni, anche se conosceva bene il sentimento che cui parlava Knut e sapeva bene come faceva male ricevere una risposta negativa, sapeva bene cosa voleva dire sentirti una fitta a quell'organo infame che ti fa nascere tutti questi sentimenti e pensieri e sapeva più che bene cosa voleva dire sentirsi calpestati da quel sentimento, era dura sopratutto quando per qualsiasi motivo provi ad aprire le ante che a fatica ci si costruisce come protezione.
    Ascolto le sue parole fredde e distaccate, ma questa volta senza dir nulla anche se voleva parlare e urlare tutto ciò che veramente aveva dentro, chiuso in quella armatura spessa e dura come il ghiaccio che per anni si era costruita e aveva chiuso a chiave.
    Lo vide pian piano addormentarsi e tirò un sospiro di sollievo mentre si portò la nuca fra le mani sospirando pesantemente per poi fissare quel ragazzo,
    quel ragazzo che la faceva sorridere e che la faceva star bene ma che non doveva avvicinarsi troppo a lei, non poteva permetterlo non ancora una volta e non a lui.
    Sapeva che quel liquido una volta che effetto spariva gli avrebbe fatto dimenticare tutto, cancellando tutto ciò che era successo e di questo ne era felice perché almeno ora quel ragazzo aveva un peso in meno sul cuore ma senza saperne la motivazione.
    Si alzò dalla poltrona e si avvicinò a lui appoggiando la sua mano sul volto del ragazzo e abbozzando un mezzo sorriso, ma molto malinconico scusami, ma dovevo farlo per proteggerti commento mentre gli accarezzo il volto quasi dolcemente.
    Si diresse verso il grande armadio nero e ne tirò fuori una coperta di seta nera come la pece e l'appoggiò sul corpo ormai assopito del ragazzo, per far sparire i bicchieri del liquido incriminato.
    Si diresse verso la finestra, la sua amata finestra che gli faceva vedere il mondo esterno con occhi diversi, in quel riflesso decorato da mille piccole gocce tristi come i suoi pensieri vide il suo passato.
    Vide quella ragazzina che stava esplorando un mondo a lei sconosciuto ma amato, un mondo dove la crudeltà era di casa e non era permesso provare sentimenti di nessun tipo, non era permesso essere felici e sopratutto non era permesso amare.
    Quella ragazzina che aveva un cuore rosso come il fuoco, che venne calpestato come se fosse un oggetto e da li divenne nero come la pece, da quel momento decise di usare le persone per i loro scopi e per il suo piacimento sessuale ma non mettere mai di mezzo i sentimenti,ma quella ragazzina ormai donna sapeva cosa si provava e sopratutto sapeva che non doveva far provare queste cose a persone che non se lo meritavano, come lui.
    Si girò verso Knut e sorrise scuotendo la nuca per poi sedersi sulla sua poltrona di pelle e decise che doveva passare il tempo per questo decise di corregge i compiti dei ragazzi della sua classe, intanto lui avrebbe dormito sicuramente per diverse ore.

    Il suo obiettivo era quello di rimanere sveglia a sorvegliare il ragazzo e sopratutto a fare il suo lavoro, ma le palpebre diventavano sempre più pesanti ormai la notte non riusciva più a chiudere occhio per via di mille pensieri che la tenevano sveglia e gli procuravano insonnie continue, per questo decise di far compagnia nel mondo di morfeo a Kunt, incrociò le braccia davanti a sé e si appoggiò con la nuca, sperando di riposare solo gli occhi e di svegliarsi senza quel peso che si sentiva sul petto.
     
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19 replies since 16/9/2016, 22:17   157 views
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