Meditando dopo la lezione

riservata a Knut

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  1. »Poison•Queen
     
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    Dal tuo peggior incubo

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    Il sole incerto di quella giornata uggiosa aveva lasciato spazio a una luna stanca e timida che si nascondeva dietro a delle grandi nube scure lasciando spazio a una notte oscura con soli piccoli punti sparsi qua e la che illuminavano come potevano la serata.
    Era strano che si addormentasse, anche perché ogni volta che dormiva strane immagini comparivano nella sua mente sotto forma di incubi, per questo provava sempre a star sveglia o a dormire poche ore alla volta per non dar tempo a quelle immagini di sfiorare il suo subconscio ma quella sera era talmente stanca per tutto ciò che era successo, sopratutto per le parole di Knut e anche per via dell'alcool che perse il controllo della sua mente e del suo corpo che sprofondo in un sonno profondo,e nemmeno in quel momento le immagini la lasciarono in pace.

    [...] Immersa nel buio più totale camminava senza riuscire ad arrivare alla fine di quel tunnel.
    Liquido caldo che scorreva sotto i suoi piedi nudi, ma lei camminava doveva uscire da quel buco nero, i suoi poteri erano immuni non riusciva nemmeno a far comparire una piccola fiamma per illuminarsi la strada, quando ecco una luce alla fine di tutta quella oscurità.
    Una porta si aprì e trovo lei, che agonizzante era distesa su quel letto di sangue.
    Si guardò i piedi e vide che quel liquido caldo sul quale camminava era il sangue di lei ,Penelope.
    Ombre umane comparvero sulla scena fissandola e puntando il dito contro di lei, accusandola di quel fatto ignobile che era successo.
    Lei senza poteri e senza via di scampo era nell'angolo quando due figure scure sicuramente maschili avvolti in un mantello si misero davanti a lei , prima fissando la donna al suolo e poi fissando lei, si misero davanti a lei come per proteggerla, ma in realtà la spinsero dentro a un buco nero creatosi dietro di lei [...]

    La sensazione del vuoto e quelle immagini la fecero alzare di soprassalto con un grido soffocato e iniziò ad ansimare velocemente, gli mancava il respiro.
    Era quello che capitava ogni volta che si addormentava, ogni volta che chiudeva gli occhi per più di mezz'ora.
    Appoggiò i gomiti sulla scrivania e ci appoggiò la nuca provando a riprendere respiro e a far chiaro su dove fosse, dopo poco si compose e si ricordo che era nel suo ufficio.
    Dopo aver fatto mente locale, punto il suo sguardo sulla poltrona dove doveva esserci knut ma scoprendo che era vuota,ma prima di guardarsi attorno per provare a cercare la figura dell'uomo estrasse velocemente la sua bacchetta posta sotto alla scrivania e con uno scatto felino si alzò dalla sua sedia e punto la bacchetta al collo di quella figura immersa nel buio che gli toccava la gamba.
    Una debole luce comparve dalla punta della bacchetta, e li vide i lineamenti di Knut,sospirò rumorosamente per poi sedersi per terra accanto a lui Dillo che volevi morire gli ringhiò velocemente mentre mise via la bacchetta e lo fisso non farlo mai più, potevo ucciderti commentò mentre gli tiro un debole pugno sulla spalla facendo un debole sorriso.
    Solo in quel momento si rese conto che quel ragazzo l'aveva sicuramente sentito il suo urlo strozzato per via dell'incubo.
     
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19 replies since 16/9/2016, 22:17   157 views
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