Un Thè per Voi ...

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  1. »Padraig Oddsson
     
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    Un misterioso gufo era arrivato a tutti gli studenti dell'Accademia di Magia e stregoneria di Mannheim.
    Vi era scritto , in bella calligrafia ovviamente, che il direttore Oddson avrebbe incontrato per rispondere a domande e lamentele chiunque avesse avuto il coraggio di presentarsi.
    Non era certamente un uomo molto amichevole, almeno a vedersi, con quel cipiglio sempre un po' arcigno e l'aria severa.
    Tuttavia i suoi docenti avevano imparato che dietro a quella maschera si nascondeva qualcuno in grado facilmente di ascoltare e di dare buoni consigli.
    Educatori! Educatori! Ancora penso che siano docentuccoli come quelli di Hogwarts? Tsk... povero me... la vecchiaia si fa sentire...
    pensò tra se e se facendo un sorriso.
    Aveva allestito giusto il tavolo principale della sala, con una tovaglia adatta a prendere un buon thè in compagnia, in modo tale che ci fossero molte sedie davanti a lui e come un re sarebbe stato nel centro ad osservare quello che accadeva.
    Non vi erano stendardi di confraternita appesi e ancora non vi era nessuno pronto alla cena che sarebbe iniziata solamente qualche ora dopo.
    Indossava un completo scuro, elegante, ma a suo modo molto informale.
    La camicia bianca con delle bretelle vistose , era leggermente aperta sul petto, lasciando intravedere un ciondolo con tre cerchi intrecciati che non indossava sempre se non per vezzo.
    Sul tavolo, oltre alle sue dita tamburellanti erano preparati dei vassoi in cui avrebbe fatto comparire un po' di biscotti e il thè da versare in bustina, in modo tale che ciascuno scegliesse l'aroma che preferiva.
    Aveva una buona idea in mente, ma per proporla voleva prima valutare che genere di menti stavano per andare ad intaccare.
    Si sentiva un sacco responsabile per tutta la sua scuola, giustamente.
    E sapere che c'erano forze oscure in movimento, lo metteva di fronte a una strada con due vie da poter intraprendere:
    lasciare gli studenti all'oscuro di tutto o cominciare ad aprire le loro menti sulle possibilità che da lì a poco sarebbe potuti finire trascinati in qualche guerra dall'indicibile violenza?
    Nella prima ipotesi avrebbe creato delle vittime inconsapevoli, nella seconda, avrebbe rischiato di causare il caos.
    Come fare quindi?
    Un giudizio oggettivo e ben ponderato era ciò che ci voleva.
    Con uno schiocco delle dita fece comparire una tazza già piena di acqua calda direttamente dalle cucine.
    Ci infilò un suo personale infuso, che osservò pian piano espandersi fino a colorare il composto di un azzurro brillante, forse un po' inquietante.
    Dopo qualche secondo ecco il contenuto nel recipiente cambiare e mutarsi in un marroncino caldo e piacevole alla vista.
    Il fumo che danzava fuori dalla tazza sembrava assumere delle forme particolari sotto lo sguardo del plasmatore.
    Per un attimo soltanto vide una figura di una donna danzante.
    Sorrise semplicemente cancellando con un lieve soffio, tutto, persino i ricordi che stavano riaffiorando.
    Dopo aver appena assaggiato il liquido ancora bollente, decise di alzarsi dalla sedia , e dato che nessuno era ancora giunto, di andare a fumarsi una sigaretta vicino ad una delle gigantesche finestrone che aveva prontamente aperto.
    Sapeva che era stupido cedere a quei desideri da Babbani, però era un buon modo per pensare.
    Avrebbe sconsigliato a qualsiasi studente di imitarlo, d'altronde il predicare bene e il razzolare male non era una cosa a cui era nuovo.
    I segreti che custodiva erano oscuri... più o meno riguardavano tutto quello che non avrebbe augurato agli altri.
    Improvvisamente qualcuno lo chiamò a voce molto alta.
    DIRETTORE! DIRETTORE!
    si girò di scatto rischiando di strozzarsi col fumo.
    Un domestico dalle dubbie fattezze, era infatti un ibrido abbastanza deforme di due razze non identificate, era comparso a pochi passi da lui dal nulla.
    Sì?
    NELLE CUCINE! SI STANNO PICCHIANDO!!!! NON RIUSCIAMO A FERMARLI!
    l'uomo sospirò e in un lampo si precipitò giù per i sotterranei, pronto a metter fine a qualche battibecco, che sperava non essere troppo grave.
    Lasciò scritto nel fumo della sua sigaretta che aveva abbandonato vicino alla finestra le seguenti parole.

    TORNO SUBITO,
    Attendetemi

    Direttore P. O.



    chiunque fosse arrivato dopo una prima occhiata avrebbe sicuramente capito cosa doveva fare.
    O almeno così sperava.
    Non era certo un bigliettino molto semplice da leggere.

    Nota bene: vi lascerò rispondere un po' prima di intervenire di nuovo io.
    Il mio incipit vuole essere un aiuto per gli studenti a ruolare.
    Ogni post concluso in maniera decente varrà per la persona 1 punto alla propria confraternita.

    Quando riterrò che avrete scritte abbastanza farò tornare il pg e parlerò di quello che volevo parlarvi.
     
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0 replies since 21/3/2014, 22:16   90 views
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