Bevuta di "benvenuto"

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  1. Knut Leifsen
     
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    Knut era giunto in Islanda da meno di una settimana e, nonostante sapesse benissimo che fosse un ottimo rifugio, si sentiva ancora minacciato da ogni frusciar di foglie, da ogni sguardo più che casuale, da ogni abbaiare o latrare di cane,temendo di essere scoperto. Quel giorno, nonostante l'inverno islandese fosse una delle cose meno clementi che avesse conosciuto, era particolarmente tranquillo: il cielo era limpido, il sole alto nel cielo (si fa per dire, considerando la latitudine dell'isola) e non spirava una sola bava di vento. Decise, quindi, di prendere esempio dal clima e di abbassare un po' la guardia. Per "l'evento" si mise gli stessi vestiti simil-eleganti con cui aveva sostenuto il colloquio all'emporio di bacchette, senza dimenticarsi dello scuro cappotto pesante e lungo fino al ginocchio che l'avrebbe aiutato a non giocare alla statuina congelata per le strade di Krosky. Si avviò, quindi, al "Veleno Verde", con animo decisamente leggero e rilassato, godendosi la passeggiata per il villaggio. Appena entrato, si diresse alla zona fumatori, avendo lui il vizio di sigari e sigarette. L'area fumatori era decisamente vuota rispetto al resto del locale, presentando solo un altro paio di clienti isolati, coi loro bicchieri in mano, mentre bevevano silenziosamente. Si sedette ad un tavolo posto in un angolo, dotato di una panchetta ad angolo ed un paio di sedie, poggiando il soprabito su una sedia e sedendosi sulla panchetta. Rimase per un paio di minuti in contemplazione del locale, per poi ordinare ad un giovane cameriere, una porzione di crocchette di patate ed un "Albatroce". Quando il cameriere tornò indietro con la roba, la pagò subito, iniziando a sorseggiare lentamente il forte liquore e rilassandosi ulteriormente, facendo un mezzo sorriso al vuoto: una nuova parte della sua sua vita stava iniziando sotto buoni auspici.
     
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    La giornata era iniziata da poche ore,il sole era alto nel cielo e nonostante il vento freddo che faceva ondeggiare violentamene la sua lunga treccia viola,scaldava quel poco che poteva.
    Ormai la sua pelle chiara era abituata ai raggi dei soli invernali.
    Mesi prima era arrivata nel cuore dell'Islanda e si era trovata da subito a suo agio,molti posti le trasmettevano una forza innata,la forse di Hell.
    Erano ore che era sveglia,era una creatura notturna non dormiva molto durante la notte sopratutto perchè preferiva pensare a tutto ciò che in questo tempo l'aveva avvolta.
    Tra alcune ore sarebbe dovuta scappare fra le mure dell'accademia ma non era ancora il momento - e non aveva voglia - di andare dentro a quelle mure e vedere alcune facce dei suoi colleghi,sopratutto dopo diversi accaduti che erano successo per questo decise di andare verso il pub della città il famoso Veleno verde,un posto che come diceva il nome era completamente verde sembrava di entrare in un mondo di smeraldi.
    Quando si entrava in questo locale la porta e il bancone era diviso da una tenda verde smeraldo,appena si varcava la soglia di quella tenda si vedevano delle sedute di pelle verde,sembrava pelle di serpente e dei divani appartati di seta sempre dello stesso colore.
    In quel posto c'era un odore di loschi individui,si potevano trovare tutte le creature del mondo magico da semplici maghi a licantropi,un mondo strano.
    Quel giorno si era già preparata per andare al lavoro,nel giro di poche ore sarebbe dovuta andare - d'obbligo - al lavoro.
    Essendo una creatura che amava ammaliare tutti e avere gli occhi di tutte le creature addosso allora quel giorno aveva deciso di indossare una salopette di jeans corta con una maglia molto corta.
    Con le sue lunghe gambe e il suo abbondante seno poteva permetterselo.
    Entro nel locale e saluto con un sorriso il barista che conosceva fin troppo bene,si sedette al bancone accavallando le sue lunghe gambe e iniziò a guardasi attorno.
    Il barista mi allungo un menù,lo presi e inizia a leggerlo non sapevo ancora cosa prendere,non potevo qualcosa di alcoolico perchè dovevo entrare al lavoro lucida e attiva quindi optai per un burrobirra.
    Un burrobirra alla zucca dissi chiudendo il menù e appoggiandolo sul balcone
    Oggi stiamo leggeri eh disse il barista fissandomi e ridacchiando.
    Alzai le spalle e lo fissai Devo il lavoro mi chiama tra poche ore,non vorrei risultare alticcia dissi ridendo.
    Aspettai il mio burrobirra e mi fissai attorno per vedere che elementi arricchivano il locale - come sempre era vuoto e pieno di persone isolate dal mondo - arrivo il mio drink lo presi e mi diressi come sempre nel salottino dei fumatori,alla fine quel vizio l'aveva cresciuta e non aveva intenzione di perderlo.
    Si diresse con convinzione verso il suo angolino preferito - angolo - ma con sorpresa si accorse che era occupato da un uomo che non aveva mai visto in città.
    Alzo le spalle e si diresse verso un divanetto poco distante dal "ladro d'angoli" mentre gli occhi di quei clienti isolati e solitari si alzarono per fissarla.
    Iniziò a sorseggiare il suo burrobirra anche se non la soddisfava lei era abituata in questo posto a sorseggiare un buon Albatroce,ma quel giorno doveva farsi andar bene quel burrobirra troppo dolce per i suoi gusti e troppo liscio per le sue papille gustative.
    Decise di arrendersi a quel drink,anche se drink non si poteva chiamare e si tiro fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca della salopette e se ne accese una.
    Diede una lunga boccata e si perse nei pensieri dell'accademia.
    Alla fine lei amava quel posto perchè insegnare era il suo scopo e la sua vita,amava insegnare Divinazione a quei alunni cosi indisciplinati e così strani.
    Scosse la nuca e diede una boccata alla sua sigaretta,buttando fuori il fumo sopra alla sua testa.
     
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  3. Knut Leifsen
     
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    :_Knut: Knut dovette ammettere che l'atmosfera del locale, ospitando creature magiche, era parecchio curiosa e stimolante al tempo stesso. Mentre dava l'ultimo morso all'ultima crocchetta, poté avere un elemento di conferma sulla parte "curiosa" dei clienti del locale: nonostante il freddo esterno, vide entrare nella zona fumatori una ragazza fisicamente prestante, vestita molto succintamente, piena di tatuaggi e piercing, con una chioma di lunghezza e colore impressionanti e armata di burrobirra. "Una punk nel mondo magico? Incredibile: si sono resi conto che alla fine non c'è nulla di male a non vestirsi solo con toghe.... Sia lode a Loki!" si ritrovò a pensare. La vide sedersi ad un tavolo vicino al suo, accendersi una sigaretta e perdersi nei suoi pensieri, scuotendo la testa contro pensieri che solo lei poteva conoscere e capire appieno. Distolse lo sguardo, pur rimanendo colpito dalla bellezza della ragazza. Finì di bere il suo drink e, per quanto non fosse abituato a bere molto, decise di andare al bancone e prendersene un altro. Tornando al proprio posto, passò così vicino alla ragazza da poter cogliere ancora meglio forme fisiche e tipo di tatuaggi. Tirò fuori dal taschino del gilet un pacchetto di Moods, quando realizzò che una delle figure rappresentate sul corpo della ragazza era il Marchio dei Mangiamorte. Per un momento rimase paralizzato dalla paura, poi, con un coraggio che non credeva di avere in quel momento, si spostò al tavolo della ragazza, fingendo garbo ed educazione, portandosi il drink dietro. Appoggiato il drink sul tavolo, prese un sigaro e chiese, con molta calma: "Scusa, mi faresti accendere?". Voleva controllare meglio, non sapendo quale sarebbe stata la sua reazione, se il Marchio si fosse rivelato reale e non una svista.

    Edited by Knut Leifsen - 6/3/2016, 01:13
     
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    Tre docenti,uniti da una antica leggenda.
    Una leggenda che lega anche quella che è l'accademia,tre divinità divise da grandi guerre passate e unite da tre persone?
    Com'è possibile tutto questo?
    Si domandò mentre butto la cenere nel posacenere che il cameriere gli aveva portato,non se n'era nemmeno accorta.
    Provo a togliersi quei pensieri quando diede un sorso della sua burrobirra.
    La fisso disgustata No,mi rifiuto penso mentre allontano quel bicchiere da sè.
    Qualcosa la disturbo,torno nella realtà.
    Vide un ragazzo,quel ragazzo che aveva rubato il suo posto avvicinarsi a lei e blaterale qualcosa,ma essendo che non l'aveva minimamente considerato era difficile capire cosa aveva detto oppure cosa voleva dire.
    Relazionarsi con le persone era sempre difficile,perchè la maggior parte delle persone con il quale stava..beh non c'era bisogno di parlare apparte quando era a scuola che li si doveva parlare e spiegare.
    Lo fisso provando a capire che cosa volesse,poi vide che aveva in mano una sigaretta e quindi fece due più due e capì,voleva sicuramente accendere.
    Prese accendino color argento con inciso sopra un serpente verde smeraldo insieme a delle iniziali,le sue.
    E glielo pose Tenga disse mentre lo fissava.
    Quel ragazzo aveva uno strano sguardo,come interrogativo - la cosa non gli piaceva -
    Sembrava quasi che stava cercando di guarda o di chiedere qualcosa.
    Diede una boccata alla sua sigaretta - ultima - per poi spegnarla nel posacenere.
    Un fumatore,che non si porta con sè accendino che fumatore è? commento mentre spegnava per bene la sigaretta,l'odore del mozzicone che bruciava non gli era mai piaciuto,anzi la disgustava.
    Si sistemò la sua lunga treccia sulla spalla mentre guardo il suo burrobirra questa bevanda è veramente innutile commento piu con sè stessa che con quel ragazzo mentre fissava quel bicchiere ancora pieno.
    Si girò verso quel ragazzo,aveva un volto che in quella città non aveva mai visto,però aveva dei lineamenti che gli ricordavano qualcosa o qualcuno ma in quel momento non riusciva a ricordarlo.
    Ma dove ti ho già visto,sconosciuto.. pensò fra sè e sè
     
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  5. Knut Leifsen
     
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    :_Knut: La ragazza sembrò risvegliarsi da un sogno, mentre guardava Knut con aria interrogativa. "E questo perché le ho chiesto da accendere..." pensò. Standole più vicino, comunque, riconobbe il Marchio, costringendosi a fare finta di niente. Quando la ragazza le porse l'accendino notò un'altra piccola opera d'arte. "M.A., sta per....?" pensò, mentre si accendeva il piccolo sigaro. "Grazie.... M." le disse con un abbozzo di sorriso. Alla "frecciatina" della ragazza rispose con fare allegro: "Forse sarà solo un po'superficiale: fumando parecchio, un accendino quasi vuoto ha vita breve!". Prese un paio di boccate, poi, sentendo il commento della giovane donna sulla birra, aggiunse, con tono fatalista, ma gentile: "Le offro volentieri il mio drink, l'ho preso in un impeto alcolico che non dovevo assecondare. Se non altro potrebbe aiutarla almeno a scaldarla, visto il clima ed i suoi abiti.". Non appena si rese conto della seconda parte della frase appena detta, iniziò a maledirsi, mentre notava lo sguardo della ragazza su di lui, come ad indagare. Prese un'ulteriore boccata dal piccolo sigaro e, avendo ancora il pacchetto in mano, ne offrì uno alla sue interlocutrice.
     
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    Fisso il ragazzo mentre si accese il sigaro
    Eppure io ti conosco,sarà impressione pensò mentre e lo ascolto.
    Quel ragazzo sembrava curioso,di sapere il suo nome come un'ape su un fiore
    Semplicemente se vuoi chiedermi come mi chiamo basta farlo non ho ancora ucciso nessuno almeno questo commento lanciando la frecciatina divertita allungo la mano e sorrise Morticia,piacere commento.
    Un accendino vuoto per un fumatore è come una bottiglia vuota per un alcoolista commento mentre fisso i clienti poco lontani da loro ormai stesi e in come sul tavolo per il troppo bere.
    Si sposto quel tanto per far sedere lo sconosciuto.
    Evito per il momento di rispondere alla sua provocazione e scosse la nuca all'offerta del ragazzo sul sigaro.
    Preferisco una sigaretta che al sigaro,grazie commento mentre se ne accese un'altra e ne diede una boccata
    E devo aihmè rifiutare anche il vostro drink,tra poche ore devo iniziare a lavorare e non vorrei che mi vedessero allegra commento divertita anche se in realtà lei non diventava allegra così facilmente però non poteva nemmeno entrare nella scuola con odore e il gusto dell' alcool addosso alla fine era sempre una professoressa .
    Appoggiò la sua sigaretta nel posacenere e decise di rispondere alla provocazione dello sconosciuto,si passo le mani sul corpo in modo molto veloce come se lo stesse modellando ho del puro e caldo sangue che scorre nelle vene,questo tempo non mi raffredda,tranquillo commento divertita.
    Si stava divertendo con uno sconosciuto? Oh,si.
    Alla fine è vero nelle sue vene scorreva il sangue di un vero Serpeverde che aveva guidato la stirpe dei mangiamorte come braccio destro di Lui.
    Quel marchio si vedeva benissimo sulla sua pelle nuda,e ne era orgogliosa perchè lei era così e tutti sapevano che con lei non dovevano scherzare se no non sarebbe stata molto gentile.
    Gli venne in mente tutte quelle vittime passate sotto le sue mani,il loro sangue che scorreva sulle sue mani.
    A quel pensiero tiro un sospiro,quasi gli mancano quei momento ma sorrise.
    Si,era proprio un Mangiamorte e aveva tanto odio nelle sue vene per qualcuno ancora ignoto che dovrà pagarla che al solo pensiero gli veniva da distruggere qualcosa,ma doveva stare tranquilla sopratutto in quel momento.
     
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  7. Knut Leifsen
     
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    :_Knut:
    Knut fece cadere la cenere del sigaro nel posacenere, mentre la ragazza lanciò un'altra frecciatina. "Sfacciata, ma non rude... si: caratteri da ex serpe. Finalmente qualcuno serio!" pensò, dopo aver riconosciuto, per abitudine, uno spiccato accento inglese, seppur con venature di altre parlate. Dopo che si fu presentata, il norvegese ricambiò il gesto. "Knut, piacere mio." disse, ricambiandole il sorriso e facendole un breve ma intenso baciamano. Al gesto della ragazza, ricambiò spostandosi di fianco a lei, dicendole: "Noi siamo messi decisamente meglio, coi nostri accendini vuoti: rimarremo sempre presenti a noi stessi, senza avere comportamenti da feccia.". Fece un altro paio di tiri al piccolo sigaro, ormai esaurito, e mise il mozzicone nel posacenere, facendolo spegnere, mentre lei rifiutava entrambe le sue proposte. Notò con piacere che aveva fatto finta di nulla, riguardo il suo commento inopportuno, cosa di cui fu grato. Si limitò a dirle, quasi ridendo e dopo aver bevuto il drink in un paio di sorsi: "Che lavoro triste, anche se spero siano i tuoi superiori ad esserlo, se non ti puoi concedere queste piccole cose!!". Quando vide Morticia alludere in maniera divertita al suo corpo ed al suo sangue, Knut capì di essere alla presenza di una vera Serpe, cosa che lo fece sorridere non poco. "Ti avessi conosciuta ai tempi, avrei avuto più voglia di tornare a Londra, dopo la fuga in Scozia. Vogliamo divertirci? E sia!!" pensò, risollevato nell'animo. Fece entrare in scena lo sfacciato Mangiamorte che era agli albori della sua carriera: poggiò il dorso della mano sulla gamba nuda di lei, muovendola con ampi gesti e senza staccare gli occhi dai suoi, dicendole, facendole un occhiolino: "E direi che funziona bene, scusa se ho dubitato!". Ormai il gioco era avviato: non avrebbe saputo dire dove sarebbe andato a finire, ma decise di prendere quell'incontro in maniera non minacciosa, sentendosi leggero grazie anche al secondo drink. Gli sembrò, per un momento, che la ragazza si fosse persa in un altro pensiero, mentre aspettava sue reazioni.
     
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    Knut era il nome di quello sconosciuto,ormai non più tale.
    C'era qualcosa in lui che attirava la sua curiosità forse semplicemente perchè aveva dei lineamenti conosciuti.
    Forse era a una riunione dei mangiamorte? pensò mentre lo fisso ma scaccio velocemente quel pensiero,purtroppo non ne erano rimasti molti e quei pochi che erano rimasti non volevano farsi riconoscere al mondo perchè pensavano ancora che il potere del ministro poteva annientarli,ma quei stupidi non sapevano che il potere del ministero ormai stava scomparendo,e lei era pronta a farlo scomparire del tutto.
    Anche perchè era sicura che la morte della sua unica fonte di vita,sua nonna sia stata per mano di loro.
    Odio che ribolliva dentro alle sue vene contro quelle persone era cosi forte,che i suoi occhi cambiarono colore e divennero color ghiaccio quasi bianchi,sembravano quelli di un serpente.
    Brutto segno,chiuse gli occhi alcune volte sbattendo le palpebre per far andar via quel simbolo che solamente una persona poteva farlo,lui.
    Era anche per quel segno che la legava sempre di più a Lui - in tutti i sensi - ed era per questo che lei in quel mondo era conosciuta,fin troppo bene.
    Senti le labbra del ragazzo sulla sua pelle fredda,e sorrise a quel gesto era difficile trovare ancora un cavaliere che eseguiva quei gesti.
    Un vero cavaliere della notte,difficile da trovare...potrei anche arrossire commento mentre si mise a ridere Nahh,ho detto una cavolata non arrossirei mai fissai quel burrobirra e con disgusto lo fissai sperando di farlo incenerire,almeno si sarebbe sfogata in qualche modo.
    Senti Knut parlare e curiosare sul suo lavoro Stare a contatto con altre persone è sempre duro,sopratutto se sono minorenni,per non parlare degli adulti che molte volte sono peggio di loro,però non posso lamentarmi di ciò che faccio commento fissandolo mentre diede un tiro alla sua sigaretta come puoi capire sono una docente,un po fuori dalle righe commento ridendo maliziosamente mentre senti il dorso della mano di Knut sulla sua gamba nuda,prese la palla al balzo e appoggio la sua unghia affilata e laccata di nero sul palmo del ragazzo eseguendo dei cerchietti,voleva fargli sentire la sua unghia affilata? Sicuramente o forse semplicemente provocargli dei brividi,quello era sicuro.
    Con una serpe come me,si può solamente avere certezze ma dubbi commentò divertita ma con un tono malizioso.
    Diede un altro tiro alla sua sigaretta poi imprecò stringendo i denti e chiamò il cameriere scrocchiando le dita e quel ragazzo poco più venticinquenne,mal un bel ragazzo palestrato e ben messo accorse da lei e sorrise timidamente Dica signorina commento prendendo un blocco degli appunti Oh al diavolo,due Albatroce,uno per me e uno per questo sconosciuto commento sorridendo maliziosamente a Knut.
    Il cameriere scomparse appena prese le ordinazioni e dall'altra stanza comparve il ragazzo che era dietro al bancone e decise direttamente lui di servirmi Sapevo che non saresti durata con quel burrobirra,non è da te dolcezza commento mentre si avvicino e appoggio i drink sul tavolo e si sporse in avanti dandomi un bacio sulla guancia.
    Oh ma evapora,dopo mangerò delle mentine commento scherzando mentre lo allontanava e lui tornò dietro al bancone ridendo.
    Fissai Knut che mi fissava quasi stranito è una cosa di normale routine,come ti ho detto sono conosciuta da abbastanza persone sia qua che dentro all'accademia commento mentre diede un sorso di quello che poteva benissimo definire drink,ora si che era sollevata e le sue papille gustative la stano ringraziando.
    Dopo il drink un tiro della sua sigaretta ci voleva,fisso il ragazzo
    Knut era il nome di quello sconosciuto,ormai non più tale.
    C'era qualcosa in lui che attirava la sua curiosità forse semplicemente perchè aveva dei lineamenti conosciuti.
    Forse era a una riunione dei mangiamorte? pensò mentre lo fisso ma scaccio velocemente quel pensiero,purtroppo non ne erano rimasti molti e quei pochi che erano rimasti non volevano farsi riconoscere al mondo perchè pensavano ancora che il potere del ministro poteva annientarli,ma quei stupidi non sapevano che il potere del ministero ormai stava scomparendo,e lei era pronta a farlo scomparire del tutto.
    Anche perchè era sicura che la morte della sua unica fonte di vita,sua nonna sia stata per mano di loro.
    Odio che ribolliva dentro alle sue vene contro quelle persone era cosi forte,che i suoi occhi cambiarono colore e divennero color ghiaccio quasi bianchi,sembravano quelli di un serpente.
    Brutto segno,chiuse gli occhi alcune volte sbattendo le palpebre per far andar via quel simbolo che solamente una persona poteva farlo,lui.
    Era anche per quel segno che la legava sempre di più a Lui - in tutti i sensi - ed era per questo che lei in quel mondo era conosciuta,fin troppo bene.
    Senti le labbra del ragazzo sulla sua pelle fredda,e sorrise a quel gesto era difficile trovare ancora un cavaliere che eseguiva quei gesti.
    Un vero cavaliere della notte,difficile da trovare...potrei anche arrossire commento mentre si mise a ridere Nahh,ho detto una cavolata non arrossirei mai fissai quel burrobirra e con disgusto lo fissai sperando di farlo incenerire,almeno si sarebbe sfogata in qualche modo.
    Senti Knut parlare e curiosare sul suo lavoro Stare a contatto con altre persone è sempre duro,sopratutto se sono minorenni,per non parlare degli adulti che molte volte sono peggio di loro,però non posso lamentarmi di ciò che faccio commento fissandolo mentre diede un tiro alla sua sigaretta come puoi capire sono una docente,un po fuori dalle righe commento ridendo maliziosamente mentre senti il dorso della mano di Knut sulla sua gamba nuda,prese la palla al balzo e appoggio la sua unghia affilata e laccata di nero sul palmo del ragazzo eseguendo dei cerchietti,voleva fargli sentire la sua unghia affilata? Sicuramente o forse semplicemente provocargli dei brividi,quello era sicuro.
    Con una serpe come me,si può solamente avere certezze ma dubbi commentò divertita ma con un tono malizioso.
    Diede un altro tiro alla sua sigaretta poi imprecò stringendo i denti e chiamò il cameriere scrocchiando le dita e quel ragazzo poco più venticinquenne,mal un bel ragazzo palestrato e ben messo accorse da lei e sorrise timidamente Dica signorina commento prendendo un blocco degli appunti Oh al diavolo,due Albatroce,uno per me e uno per questo sconosciuto commento sorridendo maliziosamente a Knut.
    Il cameriere scomparse appena prese le ordinazioni e dall'altra stanza comparve il ragazzo che era dietro al bancone e decise direttamente lui di servirmi Sapevo che non saresti durata con quel burrobirra,non è da te dolcezza commento mentre si avvicino e appoggio i drink sul tavolo e si sporse in avanti dandomi un bacio sulla guancia.
    Oh ma evapora,dopo mangerò delle mentine commento scherzando mentre lo allontanava e lui tornò dietro al bancone ridendo.
    Fissai Knut che mi fissava quasi stranito è una cosa di normale routine,come ti ho detto sono conosciuta da abbastanza persone sia qua che dentro all'accademia commento mentre diede un sorso di quello che poteva benissimo definire drink,ora si che era sollevata e le sue papille gustative la stano ringraziando.
    Dopo il drink un tiro della sua sigaretta ci voleva Mi sono permessa di ordinarti un altro drink,scusami forse dovevo chiedertelo prima commento fissandolo.
    Diede un altro tiro alla sua sigaretta e lo fisso curiosa,ora era lei che voleva curiosare nella sua vita ormai,sai che lavoro faccio e tu invece che fai in questa città?Sei arrivato da poco in città vero,perchè non ti ho mai visto in giro.
     
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  9. Knut Leifsen
     
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    :_Knut:
    Alle prime parole della ragazza, Knut si ritrovò a rispondere con una frase quasi scontata, ma che sentiva fossero le uniche parole da dire al momento, pronunciandole con un velo di sfida e compiacimento:"Certamente... dovresti essere una persona debole per farlo, ma non lo sei minimamente, cosa che già inizio ad apprezzare, fidati". Lasciare la mano fu quasi una liberazione, essendo gelida. Stare con la ragazza era decisamente particolare come esperienza, specie quando disse di essere un'insegnante. "Straordinariamente sopra le righe, vorrai dire! Spero solo che non ti creino fastidi, anche perché sembri decisamente una persona che non si fa mettere i piedi in testa e che non va tanto per il sottile." le disse con malizia, soddisfatto di poter essere liberamente se stesso con qualcuno che la pensava similmente a lui. Quando, poi, la ragazza aggiunse del suo al flirt, l'unica cosa che riuscì a fare fu un lieve sorriso, sentendo un lieve brivido e pensare, con soddisfazione: "Decisamente una persona non sprovveduta, ma molto più complessa di quanto sembri... grazie Aesir!". Volendola provocare ulteriormente, girò il senso della mano, iniziando a tastarle lievemente la coscia, facendo ampi movimenti per tutto l'arto, rispondendo alla sua provocazione, con tono altrettanto malizioso, avvicinandosi al suo orecchio e sussurarle: "Fortuna che io ne abbia pochi di dubbi, allora!". Prima di allontanarsi le diede le un breve e deciso bacio sul collo. Stava correndo? Sicuramente, ma la situazione gli pompava in corpo adrenalina e sempre più curiosità per la donna. Aveva intenzione di stabilire fin da subito un rapporto, di qualunque tipo, per potersi facilitare il compito di conoscerla bene, una volta trascorsa quella giornata. Nel momento in cui, in un impeto, Morticia ordinò altri due drink, due sentimenti si mossero dentro Knut, che lasciò passare via l'allusione maliziosa di lui come sconosciuto. Uno era la definitiva conferma del carattere forte, deciso, ma allo stesso tempo ribelle della ragazza, ormai passata dall'essere una "guardabile sconosciuta" all'essere una "decisamente interessante conoscente"; l'altro era puro panico per la quantità d'alcol, ma l'allontanò subito da sé, tornando subito tranquillo. Guardando i modi di fare dell'oste, però, rimase per un momento allibito, cosa che gli venne subito "spiegata" dalla ragazza. "Spero solo di poterti conoscere così bene anche io, credimi!" le rispose con tono provocatorio, accompagnando la frase con un occhiolino. Si, la ragazza era decisamente un vulcano in eruzione, ma lui tendeva a non farsi prendere totalmente alla sprovvista. " Figurati, hai fatto benissimo: nessun modo sarebbe stato migliore per brindare alla nostra conoscenza. Un gesto quasi nobile, congratulazioni! A te!" le disse in tono più allegro, spensierato e con un pizzico di ironia, facendo tintinnare lievemente il proprio bicchiere con quello della ragazza e mentre fece passare la mano sinistra dalla coscia della ragazza, alla bassa schiena, facendosi strada tra maglietta e salopette, sempre facendo ampi giri circolari, facendoli non proprio con la leggerezza di una piuma. Ah, alcol e personalità sfacciata! Mentre prendeva un sorso dal bicchiere, ascoltò ancora una volta la ragazza, rispondendole seriamente, sebbene in parte mentisse: "Lavoro qui al Krosky, aiuto a fabbricare bacchette, inciderle,... queste cose così. Sì, in effetti sono arrivato da poco. Vengo dalla Scozia, da Aberdeen.". Prima dell'ultima parte della frase, aveva iniziato ad attivare il proprio sistema di chiusura della mente: nel dubbio che fosse una legilimens, non poteva permettersi scoperte inconvenienti, anche solo parzialmente.

    Edited by Knut Leifsen - 6/3/2016, 20:01
     
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    La sigaretta si stava consumando appoggiata al posacenere di vetro.
    Le chiacchiere con quel ragazzo erano rassicuranti e rilassanti,come una bella lotta sanguinaria,che goduria.
    Sorseggio il suo drink con molta calma,sapendo che appena quello fosse finito doveva andarsene da quel posto.
    Si stava divertendo con quello che ormai non era più uno sconosciuto però sapeva che se correva così,sarebbe stata solamente un'altra vittima di letto,e le sue vittime di letto non l'avrebbero più vista - o visto la luce - bisogna vedere come si vuole interpretare.
    I deboli non mi sono mai piaciuti,sono sempre li pronti a piangere sul latte versato a fare le vittime per chiedere pietà su una pietà che non può esistere commento rispondendo alla frase di sfida che gli lanciò quel ragazzo anche se lei in realtà era diventata seria,senti la mano del ragazzo ora dietro la sua schiena,era come se gli accarezzava le ali che aveva tatuato sulla schiena.
    in questo mondo non si può esser deboli perchè in si diventa solo vunerabili ai nostri nemici che sono li,pronti a spellarti vivo appena esegui un passo falso,è sempre meglio guardasi alle spalle e non fidarsi di nessuno perchè la persona più cara a te sicuramente ti accoltella alle spalle per pochi falchi commentò mentre lo fisso nei occhi in un modo talmente serio che avrebbe gelato il sangue a un serpente.
    Voleva forse avvertirlo di cosa andava in contro se gli pestava i piedi,o semplicemente voleva avvisarlo che se mai fosse stato della parte dei deboli lo avrebbe ridotto cibo per serpenti? Si,voleva perchè lei non poneva molta fiducia in nessuno,solamente verso una persona che pian piano se l'era conquistata e viveva dentro le mura di quell'accademia.
    Lui che la stava inconsciamente aiutando anche se non lo sapeva ancora.
    Ti sembra molto strano che una come me faccia la docente?Pensavi che potessi fare un'altro lavoro come l'accompagnatrice di uomini?Che vita strana eh commento divertita anche se fisso il ragazzo seriamente Inghilterra mi ha fatto crescere la passione per insegnamento della Divinazione per questo ho voluto seguire queste radici,anche se si chi mi vede non pensa subito che io eseguo questo lavoro,è anche vero che amo far cadere gli uomini ai miei piedi,e divertirmi come voglio commento sorridendo maliziosamente La dolcezza non scorre nelle mie vene,la scia che mi ha cresciuto non me l'ha mai insegnata quindi si so essere molto severa e mi faccio rispettare da chiunque commento sorridendo mentre gli vennero in mente quei momenti a Hogwarts quando era entrata nella Casata dei Serpeverde,una casata che ama erano piccoli ribelli.
    Si ricordò quando era appena entrata in quella casata e dei ragazzi del quarto anno si volevano divertire con lei e gli ultimi arrivati,erano dei grifondoro.
    Avevano sbagliato persona,essendo che finirono appesi come salami al lampadario della Sala grande,un divertimento che rimase sulla bocca di tutte e da iniziò la sua grande salita,tutti la rispettavano - chissà perchè -
    Senti il bicchiere del ragazzo tintinnare vicino al suo sorrise e alzo il suo drink quasi finito allora a noi,e si speriamo di conoscerci meglio commento mentre diede un sorso al suo drink.
    Interessante come lavoro,se hai la pazienza a incidere bacchette avrai anche la pazienza con i ragazzini,nella scuola credo che cercano docenti se ti interessa commento divertita,sarebbe stato bello averlo in giro per l'accademia anche se quel pensiero gli sparì subito dalla mente.
    Aveva appena conosciuto quel ragazzo e già era felice di vederlo di nuovo? No ma che pensava
    Stupida mente,stai zitta e fatti gli affaracci tua pensò alzando le spalle.
    Scozia quindi?Bel posto,io invece vengo dall'America anche se ho vissuto molti anni in Inghilterra commento mentre sorseggio ultimo goccio del suo drink.
    Il suo drink stava giungendo alla fine,ormai era ora d'andare.
    Il tempo passava e lei non poteva fermarlo almeno ora.
     
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  11. Knut Leifsen
     
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    La discussione divenne seria di colpo, cosa che fece ugualmente presa su Knut. La mano con cui accarezzava la schiena della ragazza, si fermò, data la concentrazione che ora Knut rivolgeva solo agli occhi della ragazza ed alle sue parole, tornando serio. "Non avrei saputo esprimerlo meglio: io per primo ho avuto problemi per colpa di gente debole e vigliacca, che mi ha ampiamente pugnalato alle spalle, mentre io non avrei mai macchiato il mio onore con tale infamità... quei vermi schifosi andrebbero solo distrutti. Credimi, hai la fortuna di capitare ad un tavolo con qualcuno che ti dà la piena ragione." disse in maniera seria. Voleva far capire alla sua interlocutrice che le sue parole fossero specchio del suo essere. "Io non mi aspetto di essere ritenuto degno di grandi attenzioni o valori, ad un incontro fortuito, ma voglio farti capire che sono pronto al confronto, sono pronto ad essere giudicato: chiedo solo l'opportunità affinché ciò possa avvenire da pari a pari. Rimetto il mio valore di essere umano nelle tue mani." aggiunse, senza scomporsi minimamente. Per quanto l'atmosfera fosse cambiata e si fosse passati dai flirt ai paroloni, il norvegese volle rendere chiaro alla mangiamorte che lui non era parte di quelli che lei dichiarava deboli, piuttosto, conoscendosi, si sarebbe fatto uccidere. Quando Morticia iniziò a parlare dell'insegnamento, dell'accompagnare gli uomini, di ciò che l'Inghilterra le aveva dato e sul fatto che amasse far cadere gli uomini ai suoi piedi e divertircisi, Knut iniziò a rilassarsi, notando come la stessa Morticia avesse cambiato i toni, ma non i messaggi. "Io so che una professoressa del genere, per come ti stai mostrando, cosa di cui ti rendo merito, avrebbe guadagnato il mio rispetto fin dal primo momento, cosa che sta accadendo anche ora. Mai, poi, ho ritenuto che tu debba ridurti a fare l'accompagnatrice. Al massimo posso considerarti come un elemento da trattare alla pari, visto che i tuoi "giocare e divertirti" non sembrano essere dettati da cieca ed infima passione carnale, ma da una sincera e rispettabile "giocosità" caratteriale che io, personalmente, trovo fantastica, per quanto possa sembrare strano sentirmelo dire. Alla dolcezza che professi di non avere, poi, io preferisco il rispetto, e voglio che tu sappia che ne nutro moltissimo per te, cosa che mi impone il non pensare di essere migliore di te, ma, al massimo, mi fa ambire ad essere "degno" di te." le disse serissimo con solo una venatura di malizia, tornando ad essere tranquillo. Fece una veloce sorsata, finendo il suo drink, mentre sentiva la ragazza parlare del suo lavoro e di un potenziale lavoro all'accademia come docente anche per lui. "Ti ringrazio per la fiducia che mi dai, credendomi capace di una cosa come l'insegnamento. Personalmente trovo più empatia con legni e resti di animali, creature o pietre: loro obbediscono a me incondizionatamente, arrivando a svolgere la funzione più utile e nobile che potrebbero avere... dare a gente come me e te la possibilità di essere noi stessi e farci valere e rispettare. Insegnare è tutt'altra cosa, ma ci penserò su, non temere." le disse, spiegando il suo pensiero, sentendola poi parlare del suo paese d'origine e del fatto che avesse vissuto anche in Inghilterra. Prima che potesse risponderle qualsiasi cosa, realizzò che la propria mano sinistra era ancora sulla sua schiena, ad altezza delle spalle, in mezzo a due ali nera da angelo. Un impulso tanto sincero quanto potente lo colse in quel momento. Diede un'ultima occhiata al volto seducente e fiero di Morticia, sentendosene attratto in maniera quasi reverenziale: lei rispecchiava quello in cui aveva sempre creduto. Se ne fregò di risultare avventato, essendo pronto ad accettare le conseguenze del suo gesto, qualsiasi potessero essere. Spostò la mano dalla schiena al collo, mentre avvicinava il suo volto a quello di lei. A pochi centimetri, fermandosi per un momento, si godette lo spettacolo dei suoi occhi, riprendendo ad avvicinarsi e lasciarle un lento bacio sulle labbra gelide. Non era segno di inferiorità, dipendenza, voglia carnale o altre menate del genere, era più, paradossalmente, il massimo attestato di stima e rispetto che potesse elargire. Quando si separò da lei, lasciò che la mano scivolasse sulla sua schiena, andando sul fianco, su cui fece presa. Si accostò completamente a lei, spostandosi sulla panchetta su cui erano seduti, mentre da dentro sentiva ribollire l'adrenalina e l'orgoglio di una scelta che sapeva essere giusta. Ormai aveva la certezza che non era il tipo di Mangiamorte che avrebbe tradito un compagno che era stato incastrato in un omicidio brutale e meschino. Ormai aveva (già) capito di essere (molto probabilmente) fortunato ad averla incontrata, seppure in un contesto simile.

    Edited by Knut Leifsen - 6/3/2016, 22:58
     
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    Le sue parole erano la conferma di ciò che stava cercando.
    Quel ragazzo doveva esser di più che un semplice mago che incideva bacchette.
    Accosto quel pensiero nella sua mente e lo fisso Tu sei diverso dalla feccia che compone questo mondo,c'è qualcosa in te che non mi è nuovo commento mentre finì del tutto il suo drink e si concentro sulle sue parole.
    Doveva per forza aver subito anche lui qualcosa di così misterioso e oscuro nella sua vita,lo capiva da come parlava.
    Lei è sempre più cavaliere,messier commentò sorridendo.
    Tutto così veloce,tutto così all'improvviso che quasi non se nè accorse,quella mano che saliva per la sua schiena per finire sul suo collo.
    Quelle volto che si avvicinava e quel bacio così improvviso ma cosi strano : quasi dolce.
    Quella barba curata che gli sfregava sul volto,quel gesto così strano.
    E poi quel momento che finì forse troppo veloce,quel ragazzo si stacco da lei e la fisso,voleva una reazione? Sicuramente se fosse stata un'altra gli avrebbe urlato contro e mandato al diavolo ma a lei quel gesto era piaciuto per questo si avvicinò a lui e gli prese il volto fra le mani e lo baciò.
    Ricambiò quel bacio ma mettendoci un pizzico di malizia e una dose di passione,giocando col suo piercing.
    Per poi staccarsi e fissandolo ancora con le mani sul suo volto e lo fisso nei occhi.
    Chi sei in realtà Knut? commentò erano le uniche parole che gli uscivano dalle labbra
    Si stacco e si allontanò da lui fissandolo e lo immaginò in un mantello nero con un cappuccio in testa e una maschera bianca sul volto.
    Gli mise le mani sulle braccia e alzo le maniche della maglia stava cercando una cosa,un dettaglio un simbolo che gli desse una conferma.
    ma sapeva che quel simbolo non era semplice da individuare,e sapeva benissimo che molti di loro lo nascondevano come se fosse peste perchè avevano paura.
    Unica cosa che vide fù una benda bianca attorno al braccio,stranamente nel punto dove doveva essere il marchio
    Ti sei fatto male a intagliare bacchette? commentò fissandolo mentre passo la sua mano fredda sulla benda.
    Sposto leggermente la testa di lato e lo fisso era giunto il momento di mettere le carte in tavola? Forse era giunto il momento di esprimere chi veramente era o non era prudente?
    Molti erano diventati dei traditori andando con l'altra sponda del fiume,molti avevano tradito per un pezzo di pane,ormai erano rimasti in pochi quelli che avrebbero donato la vita per combattere col male.
    Era giunto il momento di metterlo alla prova,solo la lingua che univa i Serpeverde poteva servire,sapeva che era un rischio,ma se non era una Serpeverde poteva pensare che mi si era impappinata la lingua quindi non rischiava così tanto
    SsssehhhHaaseyythaaEhhhaayaaHaa SsssehhhAyaeehHasseeyssseyaaSsss?
    Traduzione: Mangiamorte?
    domandò fissandolo nei occhi seriamente.
    Alla fine voleva una semplice risposta,poi se ne sarebbe andata.
    Doveva andarsene ormai il tempo era scorso molto velocemente e il suo orario di lezione stava arrivando.
    Quindi doveva avere quella risposta,anche se sapeva che quel ragazzo poteva anche pensare che era un trucco oppure veramente si era immaginata una cosa che non era vera.
     
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  13. Knut Leifsen
     
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    Il silenzio era l'unica risposta che proveniva da Knut. Fece decadere ogni discorso, stringendo ancora più a sé la ragazza, quando questa lo baciò a sua volta, mettendoci più passione. All'improvviso il gelo del suo corpo, specie delle mani che gli tenevano il volto, diventò perfino bello. La stasi in cui si trovava venne rotta da una domanda quasi infantile, quanto complessa. Ricambiò lo sguardo negli occhi di Morticia, rispondendole, con un pizzico di rammarico: "Sono uno che credeva in una causa nobilissima, ma è stato tradito da ometti degni di essere cibo per maiali. Io sono uno che non smetterà mai di credere negli ideali che ti hanno portato ad avere questo tatuaggio!" le disse, indicandole il Marchio che aveva sul braccio. Quando Morticia staccò le mani dal suo volto, allontanandosi, per iniziare ad arrotolargli la manica della camicia, sapeva benissimo cosa sarebbe andata a cercare: aveva capito chi era e la cosa non gli creò affatto problemi, anzi. Alla domanda della ragazza, Knut rispose fissandola negli occhi, con sguardo severo, dicendole: "Mi sono ferito giurando fedeltà e facendo ciò che è giusto!". Si stava per strappare la benda, quando sentì parlare in serpentese. Rimasto di stucco, si limitò a sfilarsi con calma la fascia, dicendole: "Me la sono dovuta coprire, credo che debba essere chiaro questo. Se l'avessi tenuto scoperto, avrei dovuto compiere stragi ad ogni passo, per eliminare chi voleva fare la stessa cosa con me, ma questo è un lavoro da feccia, da macellai come lo era Fenrir. Io non ho quella visione del potere e della vittoria. Da quando sono scappato da Londra, ho ritenuto necessario tutelarmi in questo modo, seppur blando.". Pose, quindi, l'avambraccio davanti alla ragazza che aveva appena iniziato ad... onorare. Il perché avesse scelto il serpentese era chiaro, come era chiaro il valore dell'anello che portava al dito: tutto parlava di un passato simile al suo, ma da qualche gradino più in alto. Estrasse anche la bacchetta, dicendo: "Questo tatuaggio e questa bacchetta sono pronti a servire la causa, tu a cosa sei pronta, mia superba signora?". La fissò dritta negli occhi, con la fiamma della dominazione che gli si riaccendeva negli occhi e nel petto. Mai avrebbe potuto sperare in un tale giorno.
     
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    Segui attentamente le parole del ragazzo,quello che pensava era infatti giusto p'aveva già visto sicuramente in uno dei raduni dei Mangiamorte,anche se era impossibile capire che era lui essendo che tutti erano coperti per nascondere la loro identità.
    Quando la chiamò signora lo fisso e scosse la nuca non mi devi chiamare così, è molto tempo che non sono chiamata così è sopratutto non voglio che tu lo faccia commentò fissandolo la chiacchierata aveva svelato molte cose in poco tempo quindi si accese una sigaretta e ne diede un tiro abbastanza lungo non dubitato del tuo intento,infatti immaginavo che la copertura era dovuta a una giusta causa,io invece se devo coprirlo velocemente eseguo una magia ma voglio mostrarlo anche perché oRa come ora sto solamente aspettando che mi trovino,perché ho in serbo una vendetta ma le cose devono andare con calma per questo sono anche entrata nel l'accademia oltre al fatto che amo divinazione e antiche rune ma anche perché devo avere una copertura per il mio piano,quello di farli fuori tutti commentò mentre diede un altro tiro alla sua sigaretta solo che ad oggi so che hanno cambiato parti di loro e c'è un pezzo grosso che ancora non ho capito chi è per questo sto indagando dal dentro [/color ] commentò accentuando la parola loro non poteva dite apertamente che stava parlando del ministero in giro c'erano sempre orecchie indiscrete.
    Gli accarezzo il volto e gli sorrise dando un altro tiro veloce alla sua sigaretta e spegnendola nel posacenere.
    Si alzò dal tavolo e gli sussurrò [color=#b35bc0] non voglio che questo incontro venga dimenticato perché ora sai chi sono, pensaci semplicemente come Morticia
    commentò mentre lo fisso ora devo scappare il lavoro mi chiama ma certamente ci rivedremo per la citta sorrise mentre gli diede un ultimo bacio veloce sulle labbra e si diresse verso la porta per pOi scomparire.
    Quell'incontro non avrebbe certamente dimenticato.
    Un Mangiamorte fedele che era in città,era un Buona notizia che gli allegro la giornata.
    Si diresse verso i cancelli della scuola felice e contemplando quell'incontro.
     
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  15. Knut Leifsen
     
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    Knut ascoltò le parole della ragazza con attenzione, rimanendone molto sorpreso: doveva davvero sapere il fatto suo se stava aspettando che la trovassero e se usava il solo insegnamento come copertura, ma si guardò bene dal dirglielo, capendo il tipo di missione che la ragazza si era imposta. Il senso del dovere, tuttavia, gli impose di farsi avanti. "Morticia, voglio che tu sappia che sono disposto ad aiutarti nella tua missione: non si lascia da solo un compagno, dovresti saperlo." le disse con estrema serietà, mentre rinfoderava la bacchetta. Se il destino aveva deciso sul loro incontro, Knut aveva deciso sulla loro fedeltà, riprendendo a parlare: "Questo è il tipo di lavoro per cui sono nato e a cui sono affine: spero che lo considererai.". Quando Morticia gli accarezzò il volto e gli sorrise, Knut le ricambiò il sorriso, baciandole la mano, prima che l'allontanasse. Quando la ragazza gli sussurrò le ultime parole prima di andarsene, Knut le rispose con un pizzico di malizia, facendole l'occhiolino: "Sarà impossibile dimenticarlo, chiunque tu sia! Sul rivederci lo spero vivamente.". Quando la ragazza lo baciò, lui assecondò il gesto con passione, sorridendole quando si separò da lui e ammirandone un'ultima volta le forme mentre usciva. Sì, la mattinata era andata decisamente bene. Rimase lì ancora per qualche minuto, per poi ricoprirsi di nuovo il Marchio, recuperare la giacca, pagare ed uscire, tornando a perdersi per le strade del Village.

    Edited by Knut Leifsen - 7/3/2016, 18:13
     
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