molti incontri ...in un unico posto.

Riservato ai Mangiamorte

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    La lezione era finita,il tempo di incontrare quel ragazzo era giunto.
    La sua storia l'aveva colpita e da quando aveva avuto quella lettera odio e la rabbia era cresciuta nelle sue vene.
    Voleva sapere se era tutto vero per questo iniziò a indagare.
    Se veramente fosse successo nessuno doveva rimanere impunito,sopratutto da quando lei era stata ed era braccio destro di lui.
    Da quando lui sparì toccava a lei mettere apposto le situazioni,ma togliendo questo doveva far rispettare il nome dei mangiamorte e questi scherzetti non li avrebbe accettati.
    Era avvolto da un lungo mantello nero,con delle sfumature rosa acceso,il suo colore quando era ad Hogwars,tutti dovevano riconoscerla.
    I suoi capelli di solito legati in una lunga treccia quella volta erano sciolti.si era cambiata al volo mettendosi uno dei vestiti più significativi per l'evento.(x)
    Incontro.
    Un vestito con un corpetto nero e con una gonna di tulle rosa,anche se ora col mantello non si poteva vedere nemmeno il suo volto.
    Si guardò attorno e vide che nessuno la stava seguendo,non voleva che nessuno vedesse quell'incontro.
    Decise di eseguire un piccolo incanto chiudendo quel lago solamente a chi apparteneva al marchio.
    Arrivo ai piedi di un maestoso albero vicino al lago, aspettava con ansia quell'incontro sopratutto da quando aveva indagato e scoperto chi fosse il colpevole.
    Una nube nera comparve alle sue spalle,sorrise malignamente.
    Si girò stando nascosta e avvolta dal suo mantello.
    Sempre puntiali commentò freddamente.
    Due individui chinarono la nuca davanti a lei,tenevano stretto per le braccia un uomo che si stava lamentando e brontolava.
    I due ragazzi,alti e ben messi a base di muscoli,di origini sicuramente europee la fissarono e buttarono ai suoi piedi quel uomo muscoloso quasi quanto loro.
    Abbiamo messo abbastanza tempo a trovare questo topo di fogna si era nascosto bene,stava andando a chiedere aiuto a loro disse uno stringendo i denti dallo schifo.
    L'altro si stava scagliando contro uomo a terra,alzai la mano e lo fissai non ancora,sto aspettando una persona se ritarda allora potrai divertirti commento fissandolo mentre si avvinò all'uomo e lo fisso nei occhi mentre fece passare la sua unghia affilata sul suo volto non vorrei che questo bel faccino si rovinasse così in fretta,quindi ti conviene stare tranquillo i suoi occhi rispendevano nel buoi della notte,odio stava salendo.
    Quello che era veramente stava uscendo,ma con calma.
    Lo spettacolo non era ancora cominciato,stava aspettando lui.
    Mentre aspettava si accese una sigaretta e diede una boccata mentre i due scagnozzi si misero vicino all'uomo tenendolo fermo con un piede sul suo volto.
    Che divertimento.
     
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  2. Knut Leifsen
     
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    :_Knut:
    Quando Knut ebbe finito di leggere la lettera mandatale da Morticia, aveva confidato in semplice incontro a quattr'occhi e nulla più. Si vestì con una camicia bianca, un jeans chiaro, delle scarpe di pelle scuro ed il capotto. Non si mise il bendaggio sul Marchio, non ritenendolo un gesto necessario con la giovane insegnante, oltre che offensivo, data la situazione. Uscì di casa e si avviò con calma e passo lento. Andò, quindi, al luogo dell'appuntamento con lo spirito leggero e con entusiasmo, essendo felice di rivedere la ragazza. Quando arrivò all'appuntamento fu quindi sorpreso di trovare tre persone a fare compagnia a Morticia, coperta totalmente da un mantello. Avvicinandosi ulteriormente notò la colorazione particolare del mantello della mangiamorte e che, come suo solito, stava fumando, mentre riconobbe uno dei tre uomini. Era l'uomo che l'aveva costretto alla latitanza, ridotto alquanto male e tenuto sotto controllo altri due "gentiluomini". Con un ghigno sul volto ed un lucido senso di odio che iniziava a ribollirli in corpo, si avvicinò a Morticia e si limitò a dire con un velo di ironia, quasi in un sussurro: "Quanto mi sono mancate queste riunioni di famiglia... grazie mille per esserti mobilitata, hai tutto il mio rispetto.". Avrebbe voluto stringere la ragazza a sé, l'avrebbe voluta baciare, ma la situazione e l'odio glielo impedirono. "Lo hai fatto portare qui per quale motivo preciso o posso avere il piacere di sfogarmi?". Aspettò una risposta di Morticia, mentre fissava l'uomo e si preparava ad estrarre la bacchetta.
     
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    Passi lenti in lontananza,sapeva che era lui
    Alla buon'ora pensò mentre si girò e fissarlo mentre si avvicinava,voleva abbracciarlo ma non poteva non doveva davanti a loro aveva una reputazione da mantenere,lei non poteva provare sentimenti.
    Spense la sigaretta anche se mezza e si tolse il cappuccio mostrando i suoi ancora più chiari,di un color ghiaccio intenso una matita nera li rendeva ancora più intensi,i suoi capelli rosa e sciolti risaltavano subito.
    Che lo spettacolo abbi inizio commentò senza rispondere al ragazzo,non poteva ora.
    Cosa vuoi fare,brutta cagna tu non sei nessuno urlò l'uomo a terra,a quelle parole uno dei scagnozzi confico ancora di più la sua scarpa nella guancia Oh bello mio,ti sei giocato ultima carta della vita che avevi,non osare mai più commento stringendo i denti e ridacchiando,perchè lui sapeva.
    Sapeva che a lei non bastava una bacchetta,la sua era solamente per quando insegnava.
    Sapeva che non si doveva buttare della benzina su del fuoco ben alimentato.
    Sapeva che lei non scherzava,e sapeva che non aveva pietà
    Fisso la sua vittima,ancora a terra e ridacchio alle sue parole.
    Sei certo di ciò che dici?
    Strinse le mani a pugno e le punto verso il cielo,fulmini e tuoni iniziarono ad avvolgere quel cielo che prima era cristallino.
    Le acque del lago iniziarono a diventare dei mulinelli le controllava a occhi chiusi,che dopo poco aprì e le punto verso quell'uomo ancora a terra,un fulmine si scaglio a pochi millimetri da lui.
    Sei,fortunato non è ancora giunta la tua ora commento mentre si avvicinò a lui togliendosi il suo mantello e dandolo a uno dei ragazzi Guardami,ora chi è la cagna? commentò mentre gli prese il volto fra le mani,e lui con occhi sgranati iniziò a balbettare non volevo..è che..c'è no.. balbetto fissando gli altri due che ridevano divertiti.
    Sssh.. disse mettendogli un dito sulle labbra ora dimmi,riconosci quell'uomo la giù?E non mentirmi commento divertita mentre fissava la sua vittima No..c'è si,lui è un traditore commento gridando.
    Lo fisso e sospirò Errore,ritenta commento spazientendosi
    Lui...lui ha ucciso dei auror e ....dei nostri commento velocemente.
    A quelle parole,il sangue gli ribolli e si avvicinò tirandogli uno schiaffo che gli fece girare il volto di lato non azzardarti più a dire ..dei nostri perchè tu sei uno sporco traditore sibilò Tu hai voluto infangare il nome di NOI,tu hai voluto scappare e aiutare i nostri nemici ma la cosa che più mi fa incazzare è che TU hai voluto tradire uno del tuo stesso sangue,e ora cosa pretendi che IO ti lascia vivere? lo fisso col sangue che ribolliva nel sangue Mi dispiace solo per il tuo bel faccino,solo che sai cosa farò? Farò divertire qualcuno per ora commentò mentre si allontano sogghignando e mentre lui implorava pietà.
    Si avvicino a Knut Deboli,a te l'onore,sono troppo stanca per combattere non era vero ma voleva far divertire quell'uomo,ne aveva diritto dopo tutto ciò che aveva subito.
    E poi lei voleva guardare.
    I suoi scagnozzi si allontanarono divertiti e si avvicinarono a lei,uno di questi gli passo il braccio attorno alla vita ma lei lo lasciò fare senza replicare,si stava godendo quel momento.
    Forse voleva mettere alla prova quel ragazzo?Vedere se veramente ciò che sapeva era vero? Si,forse.
     
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  4. Knut Leifsen
     
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    :_Knut:
    Knut non poté che rimanere colpito dalle azioni della giovane donna. La cosa che lo inquietò di più fu la trasformazione del colore degli occhi della ragazza, evidenziata dal trucco nero. Che volesse fare un'azione dimostrativa e di forza era più che giustificato, che usasse parole pungenti anche, che lo facesse in quel modo da "gatta che gioca col topolino da mangiare" anche, ma che iniziasse a giocare con gli elementi della natura no... o quantomeno era inaspettato. Knut provava sempre più ardore e rispetto nei confronti di quella ragazza, mentre sentiva crescere dentro di lui la voglia di farla finita con quell'uomo. Quando Morticia si tolse il mantello ed iniziò a interrogare l'uomo, facendo risultare nulla ogni sua resistenza, lasciandolo con parole che pesavano come una sentenza di morte, Knut provò un enorme senso di appagamento e di rispetto nei confronti della donna. Morticia si allontanò dall'uomo, avvicinandosi a Knut e, dicendogli poche ma pesanti parole, lo invitò a farsi giustizia, mentre i due uomini lasciavano il corpo malconcio del terzo. Knut riuscì a rispondere solo con degli scatti della testa, alle parole della donna, limitandosi a prenderle le mani, baciarle intensamente entrambe come gesto di enorme ringraziamento e avviarsi verso l'uomo, ancora steso a terra, notando con fastidio il gesto di uno dei due compari di Morticia. Con l'odio e la rabbia omicida che avevano raggiunto livelli altissimi, si piantò davanti all'uomo, estraendo la bacchetta. Si mise di trequarti, facendo sporgere il busto leggermente in avanti, senza inarcare la schiena, e puntando la bacchetta verso il torace dell'uomo. Si concentrò, quindi, sull'incantesimo, trasformando l'odio e la rabbia in voglia di vedere l'uomo soffrire in maniera immane, contorcendosi dal dolore, come se fosse punto da migliaia e migliaia di spilli che uscivano direttamente dalla sua bacchetta: la feccia non meritava la sua pietà. "Crucio!" esclamò l'uomo, scandendo la parola e facendo disegnare alla bacchetta un piccolo movimento in avanti, come una lieve curvatura, che puntava dritta sul corpo dell'uomo. Lo voleva distruggere.
     
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    Divertita da quella scena decise di starsene in disparte a osservare quella scena.
    Forse troppo banale per i suoi gusti,lei avrebbe preferito direttamente uno staccamento di testa,ma cosa voleva pretendere da un giovane mago?
    Doveva tornare in sè per qualche istante,alla fine si stava divertendo a vedere un uomo soffrire e si stava divertendo a vedere quel traditore scomparire,cosa poteva volere di più?
    Senti i due scagnozzi ridere e divertirsi alle sue spalle,mentre uno di loro ancora gli avvolgeva la vita,senza intenzione di staccarsi - non che a lei dava fastidio - per questo appunto non si mosse.
    Osservo la vittima contorcersi nel suo male.
    Divertita si staccò da quella presa del ragazzo e si avvicinò a Knut appoggiando la sua mano sulla bacchetta Ora basta commento - veramente stava fermando un'esecuzione? - lo fisso nei occhi con tranquillità poi si chinò sul corpo ancora vivo ma malconcio del traditore non pensare che sono diventata buona,improvvisamente commentò fissandolo Ti lascio in vita solamente per una cosa,perchè devi andare da loro e annunciargli che i Mangiamorte sono tornati,e spargeranno il loro sangue finché non sarà compiuta la vendetta commento fissandolo freddamente nei occhi Oh,ma tranquillo appena avrai recapitato il messaggio,morirai. commento sogghignando mentre si alzò e fisso knut negli occhi Doveva andare così commento fissandolo mentre velocemente fece un segno col capo ai due ragazzi che presero il traditore e sparirono in una nube nera come la pece.
    Sapevano dove portarlo,e sapevano cosa farci dopo.
    Si allontanò appoggiandosi con la schiena al grande tronco del maestoso albero e si accese una sigaretta dando un'ampia boccata
    Mi dispiace,ma mi serviva ancora per uno scopo commentò mentre fissava Knut,sapeva che odio che ora gli scorreva nelle vene era molto alto e sapeva perfettamente che il suo obiettivo era solamente ucciderlo ma alla fine doveva realizzare il suo compito : quello di far capire che in realtà erano tornati più forti che mai,anche se erano in pochi ancora i fedeli sapeva dove prendere dei altri seguaci.
    Sapeva benissimo che quel ragazzo poteva anche ribellarsi accecato dalla rabbia,ma a lui glielo avrebbe concesso : alla fine era capitata anche lei in quella situazione e poteva capirlo bene.
    Potrà sembrare che ti ho attirato qua con inganno di parlarti,ma in realtà quando ho ricevuto la tua lettera ho iniziato ad indagare,non mi fido mai delle persone e sopratutto su queste cose e ho appunto visionato tutta la situazione rendendomi conto che avevi ragione ,non che dubitassi ma sai non ho mai avuto persone accanto che sono state sincere,dopo appena pochi giorni di conoscenza commentò sinceramente mentre lo fissava,il suo sguardo si era addolcito era tornata la ragazza di sempre.
    Si passo una mano fra i suoi lunghi capelli e si mise a fissare il lago.
    Quel lago che aveva una storia tutta sua,una leggenda che narrava che quelle acque scure erano semplicemente tutte le lacrime del dolore delle persone,venute a piangere in quel luogo tranquillo ciò che li logorava dentro.
    Lei aveva perso le lacrime molti anni prima,quando aveva visto ciò che più amava morire fra le sue mani,senza che lei potesse aiutarla.
    Le lacrime erano una cosa che non sapeva più provare,come l'amore o il dolore.
    Sentimenti inutili ecco come li definiva lei.
     
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  6. Knut Leifsen
     
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    :_Knut:
    Knut vide l'uomo contorcersi dal dolore, rimanendo soddisfatto della riuscita del proprio incantesimo e pronto a scagliarne di nuovo uno: voleva vedere quell'uomo annichilito dal dolore e dalla paura, prima di dargli il colpo di grazia, benché un verme del genere non lo meritasse. Si trovò, tuttavia, ad essere bloccato da Morticia, ricambiandone lo sguardo. Capì le intenzioni della donna quando quest'ultima parlò all'uomo e lo fece portare via dagli altri due Mangiamorte, rabbonendo Knut con parole chiare, mentre lo fissava dritto negli occhi. Quando i tre uomini sparirono, Morticia si andò ad appoggiare ad un albero accendendosi un sigaretta, riprendendo a parlare. Knut, che oramai si era tranquillizzato e che sentiva il suo animo molto più leggero e libero da ogni peso, non le rispose subito, avvicinandosi a lei, su cui erano concentrate tutte le sue attenzioni. Le mise le mani sui fianchi, facendole salire e scendere. "Lo avrei solo torturato, Morticia, ma capisco ed accetto le tue mosse. Lo avrei ridotto ad essere un bambino che ha paura della sua stessa ombra.". I gesti delle mani dell'uomo, che risultavano essere quasi reverenziali, come se stesse toccando una vera e propria reliquia, continuarono incessanti, mentre la ragazza riprendeva a parlare. Knut si aspettava un discorso del genere. "Hai fatto benissimo, non temere. Capisco perfettamente la situazione. Come ti dissi al "Veleno Verde", io sono disposto a mettermi in gioco con te, senza pretendere di essere grandemente considerato senza alcun motivo: sono pronto a rimettermi al tuo giudizio. D'altre parte, tu ti sei comportata come un'ottima stratega e... capa, altra cosa encomiabile. Spero solo che questo episodio possa farti capire che io sono stato, sono e sarò sempre onesto con te: a me non interessa cavarmela con mezzucci, a me interessa fare grandi cose nel modo migliore, affinché il mondo si pieghi a noi timoroso.". Quella "confessione" lo fece sentire ancora più convinto delle sue scelte e fiero di ritrovarsi con quella ragazza in quel contesto, considerando che i sentimenti di ammirazione e rispetto per quella ragazza, ormai, avevano raggiunto proporzioni gigantesche.Notò anche il cambiamento della stessa Morticia, cosa che lo fece sentir meglio di riflesso. Si avvicinò ulteriormente a lei, non appena si passò la mano libera dalla sigaretta fra i particolari capelli, desiderandola. Fece andare le mani, che si stavano ancora muovendo sui fianchi, sui seni, muovendoli con lentezza e passione fin sui glutei, mentre il corpo di lui iniziò a stringerla lievemente contro l'albero. Iniziò a giocare col suo collo con baci e lievi morsi, passando poi alla guancia e alla bocca, giocherellando con i piercing. "Ti ho molto pensato in questo periodo: ora so benissimo da che parte stare e cosa voglio dalla vita... iniziando da questo momento." le disse in un misto di serietà e passione, finendo col darle un lunghissimo e appassionato bacio, mentre era ancora strettissimo al suo corpo.

    Edited by Knut Leifsen - 8/3/2016, 01:41
     
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    Non sapeva come reagire in quel momento.
    Aveva un misto di emozioni dentro il suo corpo che quasi non riusciva a gestirle,dalle troppe emozioni gli veniva da vomitare.
    Cosa gli stava succedendo? Lei che era difficile che provasse emozioni,lei che aveva il cuore fermo come un orologio che non gli si da la carica per molti anni.
    Le uniche emozioni che aveva mai provato erano quelle di odio e vendetta,quelle che provava da troppo tempo.
    Sentiva quelle parole del ragazzo,quasi in lontananza stava solamente concentrandosi su quel tocco sul suo corpo,così delicato che sembrava una piuma di corvo.
    Da quel bacio rimase stregata,infatti si lasciò andare si provò a rilassare,quella sensazione di tranquillità era una sensazione strana,una sensazione che quasi gli faceva male.
    Per questo si stacco da quel tocco,per colpa di una fitta al cuore,sembrava come se una spada la stesse trafiggendo.
    Scappo da quella stretta e da quel tocco e chiuse gli occhi portandosi la mano sul petto,scivolò veloce come una serpe vicino al lago e lo iniziò a fissare con sguardo perso.
    Le sensazioni che sta provando sono troppo strane,è come se stesse muovendosi dopo anni,ma non so spiegarti per che cosa,forse perchè sento la tua sincerità o forse perchè dopo anni mi sono leggermente sfogata non lo so,ma questo sentimento non mi appartiene,o almeno credo commento fissando il lago.
    Io scommetto che hai fatto ricerche sul mio conto dopo la prima volta che ci siamo visti,dimmi cosa hai scoperto? commento mentre si accese una sigaretta e si avvicinò al ragazzo sorridendo e offrendogliene una.
    Diede un tiro alla sigaretta e passo la sua mano fredda fra i capelli del ragazzo,era tranquilla anche se aveva fatto ricerche su di lei,era normale e non gli dava fastidio anzi era curiosa di sapere cosa aveva scoperto.
    Alla fine dalle ricerche si sa sempre cose che la gente pensa e dice di sapere.
    Si sedette ai piedi dell'albero e si appoggiò con la schiena al tronco si stava rilassando.
    Non pensare che sono una frigida,perchè sono fuggita dal tuo tocco,di solito sono io quella che cattura le sue vittime quando ne ho voglia,solo che le persone con le quali sono stata ora non hanno più la forza di parlare o di respirare,non mi hanno mai insegnato a risparmiare qualcuno,ma in te...c'è qualcosa di diverso,che non so spiegarlo commentò prima che lui parlasse Oh e non sto dicendo che non ti santerei addosso anche ora,e non dico che ti vedo come un'amico,non ti metterei mai nella friendzone commentò ridendo al pensiero di quell'aggettivo strano che i ragazzi d'oggi dicono quando sono nella fase: amici e mai di letto.
    Lo fisso sorridendo,stranamente si stava rilassando.
     
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  8. Knut Leifsen
     
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    :_Knut:
    Knut si sentì pieno di sé, mentre baciava Morticia. Appagato, realizzato, pronto ad andare oltre, complice e con il dubbio che stesse uscendo fuori anche qualche altro sentimento. Il gesto di Morticia, però, fece svanire tutto questo, allontanandosi da lui. Rimasto di stucco, impietrito, decisamente impreparato, beccato nell'orgoglio: ecco come si sentiva ora, ascoltando le parole di lei. "Il che significa che sei un essere umano... il migliore che abbia conosciuto da anni." le disse in tono pacato, costringendosi alla calma ed avvicinatosi a lei. Il suo sguardo perso gli fece tremare il cuore, facendogli tornare indietro ogni sentimento "positivo". Prese dal pacchetto una sigaretta, sorridendo alla ragazza ed accendendosela con calma, prima di risponderle. In effetti aveva fatto qualche ricerca, ma non era riuscito a scoprire più di tanto. Il gesto della sua mano nei propri capelli gli parve... particolare: non sapeva considerarlo appieno, ma ci sentì un forte senso di cameratismo. Si tolse la giacca e ci si sdraiò sopra, affiancando la ragazza, andata a sedersi sotto l'albero. "Mi sono limitato a spulciare qualche vecchio atto processuale e vecchi ricordi: la leggenda narra di questa donna dal carattere e dal modo di fare unici, estremamente decisa e dotata, tanto da arrivare ai vertici... fin sotto la protezione dell'ala del drago. Quando il drago muore, però, il profilo inizia a diventare sempre meno interessante, quasi come se desiderasse di essere dimenticata o di voler dimenticare. Questo so, ma è la donna davanti a me con cui voglio avere a che fare, chiunque lei sia, non con vecchie storie." le disse, aspirando qualche tiro dalla sigaretta. Dopo le ultime parole di Morticia, Knut si voltò verso di lei, ghignante e con una palese espressione di finta sfida, mentre le diceva, con voglia di stuzzicarla: "Ah, davvero? Secondo me, invece, sei solo stata viziata dal tuo stesso fascino, che ti permette di possedere cagnolini fedeli e silenti, mentre io cerco di avere un qualcosa in più. Forse, più che frigida, sei solo una a cui fa troppa paura essere sincera e naturale... un pessimo elemento, diciamo.". Knut dovette trattenersi dal ridere, mentre vedeva i lineamenti di lei rilassarsi, felice di poterne essere la causa. Quella ragazza, più giovane di lui, ma con una forza da spaccare il mondo, lo stava prendendo sempre di più.

    Edited by Knut Leifsen - 23/7/2016, 15:36
     
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    Chiuse gli occhi mentre diede una boccata alla sua sigaretta.
    Quel gusto amarognolo,gli iniziò a scendere nella gola per poi uscire dal naso,quel prodotto cosi babbano gli era sempre piaciuto,anche se molti essere umani erano contro alle sigarette perchè a lungo andare ti avrebbero ucciso,ma lei non aveva più paura di morire.
    Aprì gli occhi e scostò la nuca di lato Più che dimenticata,voleva esser lasciata in pace in un certo senso commento tranquillamente,non parlava mai con nessuno perchè era difficile che la sua fiducia veniva riposta su qualcuno che non fosse dieci metri sotto terra.
    Ma quella volta non gliene importava niente,sapeva che se quel ragazzo non avrebbe detto niente in giro,e se lo avesse fatto beh,lo spediva nei inferi: semplice no?
    Nel suo piccolo,sentiva che voleva sparire per esser dimenticata,sentiva che era meglio sparire per qualche tempo per provare a mettere molte cose in chiaro,dopo la morte del drago nessuno e niente è stato come prima,tutto si iniziò a sgretolare,tutto iniziò a perdere quella grande forza che li teneva uniti e tutti iniziarono a scappare e a nascondersi,rinnegando cosa veramente erano,e da quel momento gli anni passarono,lei sperava che la pace e il silenzio potevano aiutarla ma invece no,alimentarono solamente una piccola fiamma commentò mentre diede un altra boccata alla sua sigaretta fissando un punto morto del lago Tutto sembrava calmo,e sopratutto superato e invece no,quando quella prediletta arrivò nella casa della sua unica vita,unica persona che veramente contasse per lei la trovò morta,e da li allora la fiamma scoppio in un doloroso incendio che creò nuovamente un lotta dentro di sè commentò senza andare nei particolari,senza annunciargli che quella donna era una dei fondatori di quell'accademia,senza dire cosa quella donna aveva fatto,anche perchè non era sicura di saperlo nemmeno lei.
    Ascolto le sue provocazioni e sogghigno maliziosamente Talmente pessimo,che può averti quanto vuole commento buttando la frecciatina mentre lo fisso,si stava divertendo con quel ragazzo.
    Anche se nelle sue parole,aveva detto cose molto vere,lei non sapeva esser sincera e naturale,lei non ci riusciva ormai da molti anni
     
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  10. Knut Leifsen
     
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    :_Knut:
    Knut ascoltò con molta attenzione le parole della ragazza, mentre finiva di fumare la sua sigaretta. Capì che non dovesse essere particolarmente facile per lei parlare di quelle cose o che, comunque, fosse una cosa che non concedesse a molti, cosa che lo fece sentire onorato. Le sue parole rispecchiavano quelle di una donna turbata da sofferenze, certo, ma pronta a reagire, combattiva decisa, cose che Knut apprezzava molto in Morticia. "Direi che, però, quello che è successo oggi, dimostra che sei una persona estremamente decisa e determinata, cose che ammiro molto." le disse, mettendosi a sedere sulla giacca e guardandola dritto in volto "Ma voglio farti sapere che, quiete o fiamma tu abbia in corpo, io sono pronto a seguirti e farti eseguire al meglio il tuo scopo, dico sul serio.". Alla frecciatina della ragazza, le rispose con lo stesso tono, facendole l'occhiolino: "Non lo metto in dubbio, ma oltre ad averlo detto lo avresti fatto, non credi?". Quando ebbe finito di parlare si avvicinò alla ragazza, baciandola con passione ed iniziando a toglierle i pochi vestiti da dosso e facendo andare mani e labbra in posti che fino a poco prima erano proibiti, giocando maliziosamente con la ragazza.

    Edited by Knut Leifsen - 6/7/2016, 11:42
     
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    Lo fisso sogghignando Una creatura della notte come me,non chiede niente se vuole qualcosa lo prende e come puoi ben capire ottengo sempre ciò che voglio commento divertita.
    La notte nonostante fosse fredda era diventata bollente per quella elettricità che volteggiava nell'aria e non era la sua magia.
    I suoi pensieri andarono a quell'uomo che la faceva impazzire ma per via della sua carica nella scuola doveva essere fin troppo professionale,era unico uomo che gli muoveva le budella ogni volta che lo vedeva,quell'attesa la faceva impazzire,in qualche modo doveva sfogarsi e quel pensiero sogghignò al ragazzo.
    Non riuscì a pensare ad altro che si sentì delle mani avide giocavano sul suo corpo.
    Di solito amava lei comandare ma questa volta stette al gioco,alla fine la sua carne aveva bisogno di uno sfogo.
    Per questo stette a quelle mani che scivolavano sul suo corpo come se stessero toccando un diamante prezioso.
    Il buio li avvolse come se fosse un mantello incantato,rendendo quel momento privato e passionale solo ai loro occhi.
    Occhi di persone che non si conoscevano,ma che alla fine si conoscevano fin troppo bene.
    [....]
    Era appoggiata con la schiena al tronco di albero,unico che aveva assistito alle scintille nate da quei due corpi prima avvinghiati e ora staccati e coperti.
    Il silenzio era calato fra i due ragazzi,si alzò e iniziò ad allontanarsi da Knut.
    Si fermo nella mia vita ho capito che non bisogna legarsi mai a nessuno,in nessuna occasione commento mentre scrocchio le dita e fece comparire il suo lungo mantello nero come la pece e se lo legò al collo,si mise il cappuccio e senza mai girarsi sogghignò Forse ci rivedremo commentò per poi scomparire fra i grandi alberi tipici di quel lago.



    Ricorda che ogni persona che incontri ha paura di qualcosa,ama qualcosa e ha perso qualcosa
    ( H. Jackson Brown Jr)



    Dopo la tua risposta,si chiude
     
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  12. Knut Leifsen
     
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    :_Knut:
    Come è giusto che sia! le rimandò Knut, facendole l'occhiolino. L'atmosfera, ormai, si era scaldata parecchio:il lago, in breve tempo, era passato dall'essere un patibolo all'essere una tana per due creature che, beffando i loro destini, si erano ritrovate inaspettatamente vicine e quanto mai libere e potenti. Alla fine Knut aveva finito con lo spogliare del tutto anche se stesso, unendosi completamente con Morticia, sentendo di non aver mai fatto scelta più giusta, nel darle fede.
    [...]
    A "misfatto" concluso, mentre Knut si rivestiva, osservando il lago e perdendosi in esso con la fantasia, poteva solo percepire la presenza della Mangiamorte dietro di sé, seduta sotto un albero. La sentì alzarsi ed allontanarsi, volgendo lo sguardo e perdendosi nella figura di lei, resa quasi un'unica cosa con la notte.
    Da soli, però, si finisce per perdere la strada. Concediamoci di viaggiare assieme. le rispose alla prima frase, aggiungendo: Ne sono certo...
    Accompagnò la frase con un ghigno ed un lieve inchino. Quando la figura della giovane donna sparì tra gli alberi, Knut andò di filata via da quel posto. Dopo quella giornata aveva solo bisogno di "ricalibrare se stesso": non sapeva come sarebbe andata avanti con Morticia, specie considerando l'attrazione che provava verso di lei, non solamente fisica, non sapeva come avrebbe si sarebbe trovato in quel mondo, ma non voleva demorde. Non lo avrebbe mai fatto. Quel mondo nuovo gli sarebbe andato benissimo. Si trasformò, quindi, in corvo, per muoversi più velocemente e comodamente, gracchiando felice, sgolandosi, fino all'uscio di casa.
     
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