Finzione e realtà (On e Off Game)

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    Dal tuo peggior incubo

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    Vi invito a riflettere su una differenza che riveste un'importanza fondamentale in qualsiasi gioco di ruolo: quella tra la finzione (on game) e la realtà (off game).
    Chiunque voglia diventare un bravo giocatore all'interno di questo genere di passatempi deve avere ben chiari i seguenti punti:

    1. Ciò che il personaggio dice, pensa e prova non corrisponde a ciò che il giocatore che lo muove dice, pensa e prova.
    2. L'astio, l'amore, l'amicizia, l'invidia e lo scherno che il personaggio può nutrire verso un altro non sono legati in alcun modo al giocatore che lo muove.
    3. Le relazioni che nascono tra personaggi (storie d'amore, legami di sangue, parentele varie) non hanno niente a che vedere con quelle che intercorrono tra i giocatori.
    4. Insulti, complimenti, frecciatine dette in gioco non sono riferite all'utente ma al personaggio.

    Tutto ciò che avviene nel gioco non è da ricondurre ai sentimenti dei players che stanno dietro alle quinte ma a quelli delle marionette, degli avatar, dei personaggi che si muovono dentro allo schermo.
    Capita praticamente sempre che i neofiti di GDR accavallino la dimensione dell'on game (ciò che avviene nell'universo finzionale, all'interno del gioco, e che riguarda i personaggi come entità fittizie, secondarie, plasmate con l'unico scopo di giocare) con quella dell'off game (tutto quanto si muove al di fuori del computer, il giocatore come persona in carne ed ossa, la sua vita, le sue situazioni nel mondo “reale”). Spesso la difficoltà di scindere i due ambiti porta a fraintendimenti senza fine, intenzioni mal interpretate, offese, gelosie, rancori, antipatie.

    Un giocatore diventa davvero esperto quando riesce a distinguere on ed off in maniera del tutto naturale, sfruttando anzi il fatto che all'interno del gioco il suo personaggio agirà in un modo magari completamente diverso da quello in cui si comporta il suo burattinaio nella vita di tutti i
    giorni.
    Players che in off sono grandi amici, in on si divertono ad ammazzarsi vicendevolmente, a riempirsi di insulti, a risultarsi antipatici; giocatori che fuori dal computer sono fidanzati da anni, nel gioco si sposano tranquillamente con partner diversi, senza che la loro relazione
    subisca alcuna crisi.

    Non per niente si sono scelte le parole “on” ed “off”, acceso e spento: finché il computer è acceso, bisogna interpretare ciò che avviene come qualcosa di puramente finzionale, evasivo, giocato in maschera, senza legami con il reale; quando invece l'interruttore viene spento, allora
    i giocatori svestono i panni di personaggi e tutto ciò che si è fatto/pronunciato/creato nel gioco sparisce, per lasciare spazio alla vita autentica.
    Il personaggio è qualcosa con sentimenti autonomi, un'indole propria, un carattere, delle inclinazioni, dei difetti e dei pregi che non necessariamente corrispondono a quelli del giocatore e che quindi bisogna SEMPRE trattare come estranei, indipendenti da quest'ultimo... non dimenticatelo!
     
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