Storia dell'Accademia di Magia e Stregoneria di Mannheim

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  1. »blackwolf
     
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    Storia dell'Accademia di Magia e Stregoneria di MannheimLa storia di Mannheim inizia in epoca Medievale, sebbene la data non sia specificata, e vi sono problemi che la gente comune deve affrontare.
    Nei paesi del nord, però, vi sono anche scontri terribili contro le congregazioni dei Giganti, ancora infuriati per il loro bando dalle terre degli Dei.
    A protezione del Popolo magico e per formare maghi e streghe in grado di proteggere se stessi fu fondata la scuola di magia e stregoneria di Mannheim.
    Il proposito era di dare un'istruzione ampia e variegata all'interno di mura sicure che avrebbero favorito il vero talento.
    Tutti coloro che potevano e desideravano apprendere le antiche arti magiche avrebbero trovato una casa.
    Non importava da che parte del mondo provenissero!
    Mannheim sarebbe diventata un'isola felice sotto la guida dei suoi fondatori e di un direttore subito dopo.
    L'ispirazione alle divinità Norrene voleva essere uno stimolo per i membri della comunità magica a puntare alla grande saggezza che una storia raccontava fosse contenuta nell'albero cosmico nelle profondità della terra, raggiungibile da pochi passaggi distribuiti in tutto il mondo.
    Uno di questi era all'interno della scuola. Fondandola proprio in quel posto i fondatori si presero l'impegno di proteggere quel luogo sacro dai malintenzionati che avrebbero abusato di tutto quel potere.
    Lo sigillarono imponendo per la riapertura l'utilizzo di una misteriosa chiave, che fu sparsa in pezzi in diverse famiglie di cui attualmente si sono perduti i nomi.
    La vita nella scuola diventò piena di una fantastica Routine.
    I giovani maghi , che fossero mezzosangue o meno, venivano cresciuti con bravura e diventano quasi tutti degli ottimi elementi.
    Nella società magica dell'epoca erano però forti dei fondamentalismi.
    Da una parte vi erano i lokiniani, dediti al culto di Loki, che vedevano la scuola come uno ostacolo per i loro piani di conquista, dall'altra gli odiniani, cultori di Odino, pronti a tutto per far rispettare la loro legge, anche uccidere e triturare donne e bambini.
    Tra le file di queste sette vi poteva entrare chiunque.
    L'età non era importante e fu così che la scuola cominciò a diventare una vera e propria gabbia per i pochi che ancora non avevano idee moderate.
    I fondatori, che chiameremo al momento Erìc il pirata, Bjòrk la lussuriosa e Gregory il matto, furono trovati uccisi in una triste serata del grande inverno.
    Il buio avvolse subito la scuola e poi una luce accecante fuori uscì dai corpi straziati dei fondatori nella sala del ritrovo.
    Delle figure evanescenti si scagliarono sulla folla facendo un vero e proprio omicidio generale sparendo poi come erano arrivati.
    Una andò verso il cielo, l'altra nelle profondità e l'altra ancora lungo il mare.
    Dopo l'orribile strage la scuola fu chiaramente chiusa e sigillata al mondo intero.
    Lokiniani e Odiniani, accusati di essere la causa dell'omicidio cominciarono ad essere perseguitati dal corpo dei Guardiani, formatosi soprattutto a causa loro.
    Tutti i marchiati con i simboli delle sette furono imprigionati o uccisi a seconda dei crimini che gli si imputavano.
    Rivolte sedate col sangue si susseguirono fino a quando, in epoca più recente avvenne il cambiamento.
    Il Ministero della magia aveva fatto sparire la maggior parte dei membri facinorosi delle sette e così tutto sembrava essere calmato.
    La storia che venne tramandata fu che i fondatori della scuola altri non erano che Tyr, Freyr e Hel incarnati in semplici maghi per dare il loro aiuto alla causa magica.
    Chi poteva essere stato però così forte da uccidere degli dei?
    La cosa sembrava alquanto sospetta e vennero indetti consigli su consigli per vedere se era il caso di riaprire la scuola di magia.
    Le proteste furono molte, ma Aleksander Karjalainen, Penelope Lean Addams e Bardur Thomàs Stark , provenienti più o meno da un capo all'altro del mondo decisero di prendersi la responsabilità di rendere la scuola un luogo sicuro e di riaprirla dopo averla messa in regola con tutte le protezioni possibili ed immaginabili.
    Ad ognuno di loro fu assegnata una casata, ispirate agli dei Tyr, Freyr e Hel proprio per la leggenda dei fondatori, che cominciarono ad amministrare con saggezza e pazienza.
    Il seme della discordia serpeggiava però tra di loro.
    C'era chi apprezzava solamente il sangue puro, chi non voleva contatti con le altre creature e chi desiderava soltanto un grandioso caos.
    Il richiamo alle sette era troppo evidente per pensare che esse si fossero estinte.
    Ci volle poco perchè i tre litigassero furiosamente, maledendosi a vicenda più volte e lanciandosi accuse che sarebbero ricadute anche sulle loro famiglie.
    Il loro posto fu dato quindi a un unico direttore, Padraig Oddsson , giovane Mago dalle incredibili capacità, stato loro allievo.
    Diventò un ottimo preside, e da allora fino ad oggi non è mai passato di carica.
    Nessuno però sa la sua vera età e da quanto è a capo dell'Accademia di Mannheim.
    I pochi che conoscono la sua vera identità dicono che per mantenersi giovane abbia copiato a Nicholas Flamel la formula per la pietra filosofale e che la usi a proprio uso e consumo.
    Altri dicono invece che sia riuscito ad entrare dall'entrata dell'albero della vita scoprendo il segreto dell'immortalità.
    Altri ancora ipotizzano una parentela molto vicina con gli elfi.
    La verità è ancora tutta da scoprire.

    La Caduta dell'Accademia di Magia e Stregoneria di Mannheim
    Correva il giorno 30 aprile del lontano 1913 è l'accademia di Mannheim godeva di un ottima stima in tutto il mondo magico è da parte delle altre scuole di magia e stregoneria.
    Tutto proseguiva per il meglio il lavoro estenuate di Bardur Stark,Alksander Karjalainen e Penelope Addams stava dando i suoi frutti.
    Anche se i due maghi tenevano sempre d'occhio Penelope dato che, sapendo le sua predisposizione per un mondo magico prettamente abitato da Maghi e Streghe Purosangue, dovevano tener a freno le sue manie rivoluzionarie e quel suo ideale aveva creato non pochi problemi col ministero della magia. I due maghi tuttavia erano sempre riusciti a tener calme le acque e i rapporti ben saldi con chi li avrebbe potuti aiutare nel momenti di bisogno.
    Riuscivano sempre a perdonare Penelope per le sue malefatte, solamente perchè entrambi provavano un infatuazione sentimentale molto alta verso quella donna, avendo persino loro, i maghi più forti un punto debole: il cuore.
    La strega avendo capito i sentimenti dei due stregoni fece giocare tutto a suo favore pensando che per qualsiasi cosa che lei faceva aveva sempre Bardur e Aleksander pronti a prendere le sue difese alle spalle.
    Mancavano poche ore alla notte di Valpurga festa in cui streghe e stregoni si preparano a venerare la luna con canti e balli in lingua arcaica,una festa molto sentita e rispettata dal mondo magico nordico.
    Sia Bardur che Aleksander si stavano preparando per accorrere alla festa organizzata nel cortile dell'Accademia così da tramandare alle nuove generazioni l'importanza della tradizione e dei giusti valori che non avrebbero mai dovuto perdere col passare degli anni.
    Ma una lettera arrivata via gufo ruppe subito nei loro animi quella voglia di festa che vi albergava.
    C'era il sigillo ministeriale su quella lettera non preannunciava nulla di buono: infatti appena la aprirono e ne lessero il contenuto i loro sospetti si materializzarono.
    Su quella pergamena c'era scritto che i giganti a nord del paese avevano ripreso la loro offensiva con un attacco del tutto inaspettato e si richiedeva il maggior numero di forze possibili per debellare quel attacco.
    Bardur ,Aleksander e Penelope sarebbero dovuti partire verso nord , ma l'accademia non poteva rimanere incustodita senza nessuno che la gestisse.
    Riunitosi in consiglio decisero che a partire sarebbero stati Bardur e Aleksander, noti anche per la loro capacità di strateghi e di combattenti, mentre Penelope, più dedita alle arti pensate avrebbe amministrato Mannheim in loro assenza.
    Durante il loro viaggio prima di arrivare sul luogo dello scontro dovevano pensare ad un ottima scusa da dire per l'assenza di Penelope.
    Anche se la loro unica preoccupazione era solamente una: non l'avvicinarsi dello scontro con i giganti, ma Mannheim nelle mani di Penelope.
    Mentre Bardur e Aleksander tenevano testa ai giganti a Mannheim si respirava aria di cambiamento in negativo purtroppo.
    Penelope essendo sola a gestire Mannheim impartì subito le sue regole: prima facendo aule divise così che i Mezzosangue e i Purosangue avrebbero seguito le lezioni in zone diverse.
    Ai Mezzo sangue furono anche imposte limitazione di accesso alle zone del castello ma la cosa più esorbitante fu quella che i Mezzosangue non potevano frequentare i luoghi dove soggiornavano Purosangue.
    Erano quindi come segregati nelle loro stessa casa.
    Ci fu anche una svolta anche tra gli educatori : i Purosangue istruivano solamente gli allievi dal sangue nobile mentre gli educatori di altre razze istruivano i Mezzosangue, ma non potevano insegnare loro altro che la pura teoria.
    Mentre i nati babbani vennero direttamente cacciati via dalla scuola si narra che alcuni siano stati torturati perchè non erano degni di restare tra quelle mura (avevano tentato di ribellarsi ai cambiamenti con scarsissimi risultati, essendo infondo degli studenti).
    Tutti quei cambiamenti stavano facendo sorgere un malcontento generale cosi forte nel mondo magico che tutti erano sul piede di guerra contro Mannheim e chi l'amministrava : sarebbe bastata una piccola goccia per far traboccare il vaso e sarebbe scoppiata una guerra magica senza eguali che i libri di storia avrebbero raccontato per tanto tanto tempo.
    Erano passati quasi sei mesi dalla partenza di Bardur e Aleksander,vMannheim era diventata una sorta di collegio per Purosangue gestito da una dittatrice, seppur bellissima.
    Il 23 Dicembre Bardur e Aleksander fecero il loro ritorno a Mannheim; tutto era contornato da un candido manto bianco al posto della vegetazione che avevano lasciato:l'inverno in Islanda era sempre molto rigido e avvicinandosi Natale il clima sembrava ancora più magico e fatato.
    I due maghi pensavano che al loro rientro a Mannheim avrebbero trovato il castello tutto addobbato a festa, come erano soliti fare prima che tutti gli allievi tornassero alle loro occupazioni presso le famiglie.
    Invece appena varcarono il grosso cancello d'entrata quello che si presentò ai loro occhi fu lontano anni luce da come lo immaginavano:
    Un posto buio spento privo di ogni forma di allegria.
    Si addentrarono come dei pazzi alla ricerca di Penelope, si dividettero per trovarla per tutto il castello ma niente di lei non c'era traccia.
    Bardur e Aleksander si ritrovarono di nuovo al cortile d'ingresso e beccarono uno studente della Confraternita Hel che passeggiava per i corridoi.
    Anche se era fuori orario Aleksander e Bardur gli chiesero cosa era successo.
    Ilragazzo con aria orgogliosa gli disse che Penelope aveva fatto quello che di più giusto poteva fare per Mannheim, cioè cacciar via chi non meritava di star tra di loro.
    E li che i due maghi capirono subito cosa era successo.
    Dal portone principale entrò Penelope scortata da alcuni suoi tirapiedi e appena si ritrovò davanti Bardur e Aleksander si pietrifico quasi come un fulmine l'aveva colpita.
    Bardur e Aleksander le chiesero tutte le spiegazioni possibili e immaginabili di quel suo gesto avventato.
    Lei disse che essendo veggente aveva visto in una sua visione la caduta di Mannheim e quindi lei per preservare l'eccellenza che loro erano riusciti a costruire in tutto quegli anni aveva deciso di cacciar dalla scuola mezzo sangue e nati babbani sia allievi che educatori. In questo modo, credeva, che avrebbe cambiato quel destino tanto nefasto.
    Ma non aveva capito che con quel suo gesto aveva destinato Mannheim a fine certa a sprofondare nel buio.
    Dopo un intensa discussione Bardur e Aleksander decisero di mandar via Penelope dall'Accademia comunicarono la loro scelta al Ministero della magia nella speranza che i rapporti con le altre comunità del mondo magico si ricucissero.
    Ma non fu cosi Mannheim era arrivata sul punto di toccare il fondo
    Pochi allievi pochi educatori erano rimasti i fedelissimi se cosi si possono definire.
    Bardur e Aleksander nei mesi a seguire non facevano altro che litigare per qualsiasi minima cosa che tempo addietro avrebbero risolto usando la collaborazione e l'affiatamento che li contraddistingueva ma quella fiamma si stava spegnendo e prima del disastro decisero di ritirarsi e dare tutto in mano ad un unica persona.
    Dopo un'accurata selezione dove non avevano trovato nessuno valido a quel ruolo e le loro speranze si affievolivano sempre più, varcò la porta del loro ufficio un loro ex allievo: Padraig Oddson , che gli mostro le sue buone intenzioni per far rifiorire l'accademia dal suo periodo buio.
    A malincuore consegnarono nelle mani di quel giovane mago tutto ciò che loro avevano fondato.
    Speravano solamente che sarebbe riuscito a portare Mannheim come era tempo fa quando l'avevano recuperata dall'incredibile distruzione di cui le guerre l'avevano resa parte.
    I due maghi si ritirarono a vita privata ma una parte del loro cuore e delle loro anime si era staccata da loro ed era rimasta nel castello.
    Penelope non si occupò mai più di faccende riguardanti il sangue puro, o almeno non direttamente.


    Edited by »blackwolf - 26/8/2013, 23:37
     
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