Tígrisdýta Drekansvörtudóttir

Tígrisdýta Drekansvörtudóttir, chiamata “Tre”, č una mezz’elfa nata dall’unione di un Drow chiamato “Drekansvörtu” e un’umana: Irja Blómengađdóttir. Il padre si stava recando al paese della madre, per razziarlo come era consueto per la sua razza, quando incontrň la donna, che, essendo in un momento di crisi economica (ma non volendo vendersi per denaro), aveva scelto di diventare una ladra professionista. Incuriosito, l’oscuro elfo decise di approfondire la conoscenza con quell’umana astuta ed agile, intenta a ripulire gli averi di una ricca famiglia che viveva fuori cittŕ. La donna, dal canto suo, era attratta dal lato oscuro ed elegante dell’elfo e tra i due nacque una relazione segreta, vissuta nelle lunghe e freddi notti di quel villaggio situato a parecchi chilometri dalla piccola cittadina di Ísafjörđur. Quando nacque Tígrisdýta, molte erano le male voci che circolavano sulla donna e su quella neonata dalle caratteristiche fisiche cosě strane. La madre, che da mesi si era divisa dal compagno, il quale era sparito, decise di allontanarsi e si diresse a Ísafjörđur . Non cambiň il cognome della figlia, reputandolo il simbolo del suo sangue ibrido, un elemento da elogiare. Infatti, non passava un giorno senza che la ragazza non si sentisse ripetere di dover esser orgogliosa di averne nel sangue i geni di quelle creature affascinanti. Anche per questo la ragazza si abituň alla sua diversitŕ rispetto agli altri umani e non si stupě quando, senza volerlo, eseguě qualche prodezza magica. Iscritta dalla nascita all’Accademia per la Stregoneria e le Arti Magiche di Mannheim dal padre, che inoltre le lasciň parecchio denaro prima di scomparire, fu istruita da un tutor privato fino al raggiungimento degli anni necessari per accedervi. Anche per questo la giovane Mezz’elfa non ebbe mai la possibilitŕ di farmi molti amici, abituandosi a rimanere da sola o in compagnia dell’istruttore privato, a cui č molto affezionata. Vuole studiare e diventare potente per mettersi in viaggio in cerca del padre, senza bisogno di protezioni altrui.

Dal padre ha ereditato la diffidenza, l’egoismo e una qualche nota oscura, caratteristiche ben nascoste dalla sua esile corporatura che la fa sembrare indifesa e innocente. Dalla madre invece un carattere forte e ribelle e l'astuzia. E’ indipendente, ambiziosa, orgogliosa, leggermente permalosa e molto sveglia. E’ gentile con chi lei reputa meritevole delle sue attenzioni (č infatti abbastanza selettiva riguardo le amicizie) ma non disdegna la solitudine, la pace e la tranquillitŕ. Adora leggere, osservare il cielo notturno e la natura. E’ affascinata dalle grandi creature magiche e dai personaggi meno amati dalla societŕ. Ama i dolci, a cui č quasi piů interessata che per le persone(questa nota asociale č dovuta al fatto che č abituata a star da sola). Dalla natura del padre ha ereditato anche una certa predisposizione al vivere piů di notte che di giorno, per questo appare spesso assonnata, non riuscendo a prendere sonno fino a poche ore prima dell’alba. E’ mentalmente molto aperta e disdegna pregiudizi e luoghi comuni. Non apprezza i luoghi troppo affollati e caotici. Nei momenti di pericolo mantiene il controllo essendo abbastanza razionale. Ha problemi con la sua sfera emotiva. Non avendo avuto a che fare con molte persone infatti ed essendo stata sempre abbastanza solitaria, fatica a capire cosa prova per gli amici e se deve considerarli tali. Oltre alle stelle e alla natura ama suonare il pianoforte che gli ha regalato suo padre. (Glielo ha spedito da non si sa dove o come).

-Iscritta al primo anno in Mannheim